Apicoltura e tecnologia

Sensori, satelliti, algoritmi, dati App, partnership con multinazionali, e-commerce. Parole chiave che questa volta vengono utilizzate per aiutare gli apicoltori. Sono in molti a prendersi cura delle api e del resto sono gli insetti impollinatori responsabili del 70% di ciò che portiamo a tavola, ma è risultato che il numero si sia ridotto notevolmente e il settore dell’apicoltura lavora ancora secondo logiche non propriamente innovative. È entrata in azione una startup italiana fondata nel 2016 per sostenere l’apicoltura proprio attraverso quelle parole chiave citate sopra.
 
Innanzitutto, i due ragazzi si sono accorti, studiando e analizzando il lavoro degli apicoltori, che era necessario semplificare loro il lavoro evitando spostamenti inutili per controllare periodicamente la situazione delle arnie, i ricoveri artificiali dove sono presenti le colonie di api, e quindi permettere loro di sapere se l’arnia è stata riempita con miele a sufficienza. L’idea è stata quella di posizionare una bilancia sotto la base dell’arnia per fare in modo che ne rilevi il peso corretto, attraverso il monitoraggio continuo, e inviare la comunicazione allo smartphone dell’apicoltore. Tale sistema è un Gsm che resta attivo per inviare le informazioni agli apicoltori soltanto per un minuto al giorno con un sistema di 2,5 G. Un’ottima soluzione per ridurre anche al minimo eventuali disturbi che può dare alle api. Ma non c’è solo questo poiché è necessario comprendere anche lo stato di salute delle api e i loro comportamenti. Qui subentrano i sensori acustici posti all’interno dell’arnia in grado di identificare il suono delle api. La batteria di questi sensori viene ricaricata con un pannello solare posto sul tetto consentendo agli apicoltori di avere un aggiornamento continuo e sicuro delle loro api e grazie allo studio di algoritmi e allo sviluppo della App possono anche sapere con anticipo ed esattezza dove avverranno le prossime fioriture. La startup collabora con i cinque satelliti europei del progetto Copernicus e registrando temperature, dati meteo e analizzando e registrando gli algoritmi che si riferiscono alle fioriture degli anni passati, riescono nell’impresa eccezionale di sapere con anticipo dove spostare le api. La App inoltre servirà anche a trovare spazi dove posizionare le arnie.
 
Non finisce qui. La startup ha pensato proprio a tutto costruendo anche delle partnership commerciali per sostenere il mercato dell’apicoltura consentendo alle multinazionali di comprare il miele anche ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato.
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