Per molti analisti, il tema dell’emergenza climatica, pone un’antitesi tra il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo economico: si genera quindi un violento contrasto che vede da una lato chi produce e utilizza e dall’altro chi propone una “decrescita felice” che riduca produzioni e consumi in modo da salvaguardare l’ambiente. Tutto ciò rappresenta una visione parziale e forse anche ideologica della questione, infatti gli ambientalisti appartengono tendenzialmente alla sinistra anticapitalista, e colgono l’occasione della difesa della natura per scagliarsi contro il mondo dell’industria e della finanza, visto come il “male assoluto”.
In realtà, un approccio scientifico e tecnologico ai temi della difesa dell’ambiente mostra come lo sviluppo economico possa essere sostenibile, grazie alle nuove tecnologie verdi.
Le principali macroaree di riferimento sono: Internet of Things, intelligenza artificiale, big data, additive manufacturing, machine-to-machine,e-mobility, energie rinnovabili, green factoring, green Building e biorisanamento; tutte queste sono prioritarie in termini di competenze tecnico-scientifiche nell’affrontare il cambiamento climatico esistente.
La SI-IES, insieme al Digital Innovation Hub Virtuale ha osservato che servono delle strategie e delle soluzioni green e digitali dettate dalla comunità scientifica che rispondano in maniera appropriata delle climate Change ed alle applicazioni verdi e digitali in un’ottica di sostenibilità olistica, dalla produzione fino alla gestione dei rifiuti, mettendo sotto esame tutto il ciclo di vita di un prodotto.
L’obiettivo di ottenere un mondo Zero Emissioni entro il 2050 richiede una chiara metodologia e analisi degli scenari per selezionare le misure di intervento appropriate.
Mondo politico e mondo delle imprese devono quindi colla orare senza pregiudizi ed ideologie contrapposte, al fine di generare progettualità convergenti che ottimizzino i finanziamenti stanziati premiando le soluzioni più efficienti.