Si è svolta a Roma presso il salone delle Fontane dell’EUR la manifestazione ideata da Luca Maroni “I migliori vini italiani 2023” con degustazioni libere ed illimitate della migliore produzione vinicola d’Italia. Tre giornate di laboratori, incontri, presentazioni, con la presenza di produttori di tutte le Regioni, in particolare di Abruzzo (21 presenze), Puglia (16), Lazio (15) e Toscana (10).
La mia esperienza personale di “assaggiatore” mi ha consentito di apprezzare l’impegno delle imprese e la qualità di quanto realizzato, con un livello generale che si alza ogni anno di più. Oggi il settore vinicolo è uno dei punti di forma del “Made in Italy” e rappresenta il risultato di decenni di crescita in cui nuove generazioni di viticoltori hanno migliorato le tecnologie produttive, si sono affidati ad esperti enologi, hanno investito su tutta la filiera del prodotto, fino alla realizzazione di etichette dal design sempre più elegante, ricercato, evocativo.
Tra gli imprenditori presenti, in diversi hanno sottolineato il rispetto dell’ambiente ed hanno trasmesso ai visitatori la propria motivazione ed entusiasmo nel mestiere che fanno. Una vera vocazione, che valorizza il Made in Italy e l’eccellenza dei vini italiani nel mondo. Tra gli operatori presenti, ho incontrato due miei ex allievi, titolari delle proprie aziende e impegnati del promuovere oltre al loro prodotto, il territorio geografico di riferimento, esaltando il sempre più stretto rapporto tra turismo ed enogastronomia.
Oggi è importante considerare che il vino non è più solo una bevanda per accompagnare i pasti è certamente molto di più in termini di tradizione, stile di vita, cultura. Nelle aziende vinicole oltre la passione – che è importante – deve essere presente un bravo enologo, per fare evolvere aziende che nascono dalla tradizione ma devono muoversi verso la contemporaneità del gusto, affiancando – non seguendo pedissequamente – le tendenze di moda. Serve anche avere un responsabile commerciale che abbia le capacità di fare pubbliche relazioni e di gestire il marketing e la presenza pubblicitaria, soprattutto sui social, sempre più seguiti dai giovani. Tutte le PMI o microaziende del settore debbono anche fare formazione per rispondere alla competizione e meglio servire il consumatore.
In conclusione un invito al ministro delle Politiche Agricole e Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida che ha un compito certamente complesso, mai come in questo momento per tutelare in Europa il made in Italy e tutte le PMI del nostro Paese: rivolgere attenzione, anche con adeguati finanziamenti, alle imprese del settore, per supportare la loro crescita tecnologica e di cultura aziendale (marketing, strumenti finanziari, comunicazione), in modo da gestire al meglio la loro presenza sul mercato internazionale.