Dal Ministro dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale, focus 5G
Il 25 maggio u.s. il Comitato interministeriale per il digitale coordinato dal ministro per l’Innovazione tecnologica Vittorio Colao, ha comunicato la strategia per la banda ultra-larga aprendo la possibilità a mettere maggiori disposizioni degli operatori radiomobili ulteriori risorse spettrali per il 5G. Inoltre, comunica della possibilità di valutare la condivisione delle infrastrutture di rete mobile e dello spettro radio ponendo quindi il 5G come attore protagonista della banda ultra-larga che sarà finanziata con due miliardi di fondi del Recovery plan.
Possibilità di frequenze circoscritte
Il 5G sta rivoluzionando tutto il settore della tecnologia fornendo servizi migliori in tutti i mercati, ed è per questo che anche l’Italia sta iniziando a seguire alcuni paesi europei come la Svezia, Il Regno Unito e la Germania, nell’assegnare alcune frequenze in via esclusiva a usi privati su base locale. Ciò vorrebbe dire che entri come ospedali, università, porti e grandi utilities potrebbero vedersi assegnate delle porzioni di spettro in maniera circoscritta e affidarsi a provider o gestori come fornitori del servizio. L’Authority per le comunicazioni sta affrontando la materia avviando una indagine conoscitiva su chi possa avere interesse a controllare in modo diretto e sicuro i dispositivi in rete e quindi sull’uso delle licenze per il servizio.
Il nuovo Codice UE
Sul tema del 5G l’Europa sta preparando il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche proprio per regolamentare, le misure, le modalità di organizzazione, meccanismi e gestione dello spettro radio.
Le indicazioni dall’Europa saranno preziose per meglio comprendere l’evoluzione e l’uso del 5G in Italia. Infatti, il nostro Paese è proiettato al 2023 verso la World Radiocomunicazioni Conference a cui si destinerà una parte importante del mid-band al 5G. A quel punto si potrebbe concretizzare l’ipotesi di una nuova gara dopo quella svolta nel 2018.