Va male, ma va bene

La produzione industriale perde colpi. L’occupazione scende e si aggiunge alla lista il “coronavirus”, sotto forma di polmonite virale che non sta favorendo l’economia, perciò non mi pare che si possa dire che il tempo stia migliorando. Stando all’andamento dei dati che emergono, certamente dobbiamo prepararci ad aprire l’ombrello. A livello internazionale iniziamo con il solito Donald Trump che anche negli Stati Uniti d’America, pur avendo visto il film in anteprima e le relative conclusioni, la Presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America Nancy Pelosi ha inteso percorrere il processo su Trump senza tener presente che quando si fanno delle battaglie sia politiche che non, l’auspicio è quello di vincere. In questo caso la perdita era secca e i numeri scoperti, dunque fare chiasso per danneggiare un Paese rischia di essere controproducente. Uno spettacolo non molto bello quando Nancy Pelosi credeva di poter stringere la mano al suo Presidente degli Stati Uniti e quest’ultimo ha inteso scappare. Sono dei piccoli dettagli ma che nella forma e nella sostanza hanno le loro ricadute. Bisognerebbe combattere un avversario o un competitor politico con i mezzi della comunicazione e ce ne sono tanti noti: per esempio avanzare delle proposte che siano migliori rispetto all’antagonista. La democrazia è un’ottima cosa ma pochi la conoscono. Democrazia vuol dire che un soggetto vince e uno perde e allora bisogna aspettare che colui che ha vinto vada avanti da solo con la propria gestione e, l’altro, se vuol fare il cinese che in questo periodo non è tra i vincenti, si mette sulla riva del fiume aspettando oppure prendendo una pala e provando a creare degli argini idonei per difendersi.
 
Trump ha degli ottimi risultati, secondo gli indicatori che stabiliscono che il Paese cammina, ma la maggior parte è pronta a sostenere il contrario e cioè che non si stia navigando in buone acque. In una parte di queste acque dovremmo navigarci anche noi e invece siamo sorridenti e contenti se riusciamo ad avere un miglioramento pari a zero o allo 0,1. Siamo prosperosi in quanto gli analisti, gli esperti e la stampa narrano cose sempre belle. Ma sono solo dei temi fantasiosi che si possono permettere di scrivere i più piccoli; gli adulti dovrebbero avere un ruolo diverso.
 
La politica del nostro Paese, stando agli esperti, è veramente nulla e gli attori principali sono due: il PD da un lato e i grillini dall’altro. Scena politica dominata dalle schermaglie tra avversari o, peggio ancora, tra coalizioni. Si è arrivati a dover mediare continuamente ma se il compito maggiore è quello di mediare e non di governare, sarebbe opportuno fare cose diverse. Se possibile, creando un’alternativa all’attuale governo, mentre se non fosse possibile bisognerebbe richiamare quei pochi rimasti che si recano a votare e aspettare un risultato senza soffermarsi a parlare di grillini, zanzare, sardine o altri esseri della fauna marina. In più occasioni, è risultato che fossero utili per l’ambiente e per gli studiosi. Invece noi li trasformiamo in antagonisti e protagonisti politici senza che neanche gli stessi protagonisti se ne accorgano. D’altro canto, abbiamo persone come il sociologo Domenico De Masi che ha affiancato i grillini nella fase iniziale, che, nonostante sia stato il loro consulente, oggi è una di quelle persone che li critica prendendo la decisione di allontanarsi dal Movimento e abbracciare altre fila.
 
Il Paese ha bisogno di crescere, di essere rispettato in Europa, di avere un ruolo nel mondo nel suo piccolo come lo ha sempre avuto e cercare di non parlare durante gli incontri di fascismo e, ancora, di comunismo in quanto è come se parlassimo del nulla. Parlare dell’estrema destra è un peccato poiché si tratta di uno o due nostalgici che rappresentano lo 0,01% e quindi non fanno baccano, nemmeno con la canzone “Rumore” vincitrice della 70° edizione del Festival di Sanremo 2020.
Altre persone che bisognerebbe lasciare in pace sono tutti quelli che sono morti e che hanno lottato per avere un Paese giusto, e mi riferisco ai partigiani sia bianchi che rossi perché, prima di esser partigiani, hanno lottato come italiani per il proprio Paese e quindi vanno sempre ricordati per quello che hanno fatto. È vero, qualcuno pensa che l’uomo possa arrivare a 130 anni di età ma questi combattenti non ci sono più e quindi, per chi ci crede, è più importante una riflessione, una meditazione e una preghiera nei loro confronti.
 
Molti politici parlano “alla leggera”, non si comprendono bene le intenzioni che hanno e alla fine si sente il solito canto che riguarda l’attaccamento morboso ed esasperato alle poltrone di marca pregiata. Ma oltre a posizionarsi sulla poltrona, sedia, sgabello o qualsiasi altro “mobile”, sarebbe utile, importante e auspicabile che si utilizzasse la testa.
 
In Cina, anche il Presidente Xi Jinping ha indossato la mascherina. Non si tratta di una sceneggiata ma un modo intelligente per dire: “prudenza”. E se lo dice il Presidente della Cina vuol dire che il mondo ha il dovere di seguirlo mettendosi su una posizione di prudenza. Ma lasciamo che siano altri ad occuparsi della faccenda, ognuno deve fare il proprio mestiere. In Italia abbiamo delle eccellenze come l’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma che sta facendo tutto quel che è possibile con serietà e silenzio. Sono gli altri che vanno a tormentare i vari responsabili della struttura anche nei momenti in cui si dovrebbe fare silenzio.
 
Un ultimo punto riguarda il razzismo. Sarebbe bello e opportuno non parlarne. Se uno non ne parla l’altro non esiste. Parlandone invece si punta a metterlo su uno scranno, anche se piccolo, sufficiente per fare “rumore”. L’Italia non è assolutamente fatta di razzisti, tutt’altro. È gente che pensa cose che possono aiutare il Paese e tentare di non tornare indietro come nel periodo buio degli anni ‘60, ‘70 e fino agli ani ‘80 con organizzazioni tipo brigatiste che hanno distrutto uomini e Paese.
 
Insomma, sarebbe bene non ostentare forme di “buoni sentimenti”, ma cercare di assumere il proprio ruolo di tipo istituzionale in maniera sobria e senza fare come S. Em. Card. Gualtiero Bassetti che siede in cattedra esordendo che non bisogna parlare male del Papa. Ma sarebbe sufficiente fare il proprio mestiere anche all’interno della chiesa affinché i cittadini che hanno fede possano continuare a fare il proprio ruolo. Il Papa, va ricordato per tutto il mondo, è il Sommo pontefice e in quanto tale non è sulla cronaca nera che, ogni sera durante i telegiornali, deve esplicitare o meno il suo operato. È innegabile che il mondo sia cambiato e i Mass Media abbiano ormai un ruolo preponderante dando notizie immediate, ma “diamo a Cesare quel che è di Cesare”.
Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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