È un romanzo bellissimo che molti conoscono. In questo caso le “5 stelle” stanno a guardare. Probabilmente non sanno verso e dove guardare, anche se, l’interlocutore è un altro. Cioè due entità. Le parole chiave sono: rinnovamento, cambiamento, trasformazione, purtroppo non avviene nulla di tutto ciò. Abbiamo assistito ad uno spettacolo veramente modesto che ha stupito tutto il Paese. Nel passato le cose erano ancora peggiori, ma gestite con responsabilità, sapienza, riservatezza e capacità di proporre. Il Paese in minima parte era interessato alle vicende strettamente politiche e quindi una relativa partecipazione. In questo caso, invece, Movimento 5 Stelle e Lega possono essere dichiarate veramente sfortunate, in quanto, i fari da parte degli osservatori politici del Paese sono “zoomati” costantemente su di loro, sono sempre sotto i riflettori. Un Di Maio che proviene dalla scuola di comunicazione di Casaleggio: dal punto di vista della formazione e del comportamento la prima cosa che gli è stata detta è quella di sorridere sempre. “Di Maio come va? Come vanno le cose?” Un bel sorriso e la risposta è sempre affermativa. Come tutte le cose a forza di dirle, da vere bugie verranno recepite come verità.
Il capo dello Stato in questa circostanza ha messo dei paletti che non derivano solo dalla Costituzione; è una Costituzione allargata la nostra, in quanto abbiamo parenti molto più ricchi di noi ed autorevoli che sono in Europa e quindi la sommatoria delle due entità creeranno percorsi obbligati. “Che vuol dire firmiamo un contratto?” Che per i giovani studenti è un rapporto d’affari tra due soggetti con relativa prestazione e compenso. In politica il contratto in questo caso è di libera interpretazione, in un contratto sono riusciti per pagare meno tasse a metterne anche venti, ai fini fiscali probabilmente si paga meno. Hanno parlato per caso di infrastrutture? Hanno parlato di come abbattere il debito pubblico? Hanno parlato di come abbattere la disoccupazione? Hanno parlato di come regolarizzare il flusso degli immigrati? Mi pare che oltre il sorriso non è stato mai detto nulla. La lista dei ministri che dovrebbero essere venti, dovrebbe essere come si suol dire, con in testa il Pesidente del Consiglio, coinvolgere persone autorevoli non perchè lo dice un Di Maio di turno, che tra l’altro non è riuscito, forse non per colpa sua, neanche a laurearsi, e quindi è facile capire che ha difficoltà quando dovrà inserire nel suo governo dei professori.
Salvini che è il rappresentante della coalizione ha cercato durante le ipotesi di formulazione di governo con Di Maio di parlare una volta in prima persona, una volta in terza ed infine forse con noi. Sfilarsi dalla coalizione voleva dire essere fortemente subalterno di Di Maio, realizzata questa posizione poco ggradevole è scattata l’operazione coalizione con una aggravante che Berlusconi è stato riabilitato e quindi nelle condizioni di scendere in campo al 100%. Dinanzi a queste novità sono emerse già le prime perplessità per fare un governo, che secondo me, è urgente comunque farlo per il bene veramente del Paese. il PD stando a Cacciari sostiene che è pieno di contraddizioni, limiti immensi, sia culturali che politici, e quindi rinchiudersi in un angolo, anzi meglio in un convento di clausura per un po’ di tempo al fine di riacquistare chiarezza, programmi, novità e percorsi futuri. Una vera disntossicazione.
Infine tutti parlano di 5 stelle come forza populista, in questo caso bisogna penderne le difese in quanto tutti gli altri fanno la loro parte per essere populisti. Proviamo a fare le persone serie, stracciamo i contratti che non ci sono, infatti non a caso mancano i commercialisti e proviamo a “mettere in pentola 5/6 pietanze” sufficienti per far vedere ai commensali che il prodotto è nuovo, genuino e quindi con una credibilità che non c’è.