Un paese senza governo

Per fare una professione, un mestiere, un’attività viene richiesto, normalmente, un attestato ove risulti che si è in possesso di titoli e capacità professionali. La politica è definita “l’arte del possibile”, ciò non vuol dire: “non capire nulla e quindi dedicarsi alla politica”.

Di Maio è un giovane che probabilmente non ascolta i suggerimenti, il centrodestra è costituito da una coalizione politica, fare dei tentativi non molto chiari per sfilare una delle componenti che sostituiscono la coalizione, vuol dire dare un invito al tradimento. Si, la politica è “l’arte del possibile”, ma il cittadino desidera anche rispetto e trasparenza. Invitare questo o quello per fare un governo, vuol dire “navigare a vista”.

La comunicazione politica è ormai una materia già da qualche tempo presso alcune università ed in particolare nelle facoltà di scienze politiche, comunicazione e marketing. Fare dei programmi, sottoporli democraticamente all’elettorato e poi mostrarli immediatamente durante le trattative di governo, come se non se ne tenesse più conto, e pur di fare un governo poi si invitano partner politici a fare dei contratti. Il contratto non è un’arte politica del possibile, ma è un vincolo che normalmente viene stipulato tra società di affari che si impegnano a fare alcune prestazioni previo giusta remunerazione. Parlare di contratto di governo, può sembrare una parola nuova ed anche vincolante, ma è sola una mera teoria per ingannare l’elettorato. Quando si gioca su un programma politico che riguarda: i giovani, le famiglie, la lotta alla povertà, il lavoro, la sanità, il fisco, l’ambiente, la sicurezza, ma non vi pare che sono argomenti che tutti i partiti di destra, di centro, di sinistra, alto o basso, come voi volete devono percorrere, ma non sul piano demagogico, bensì sul piano della programmazione, del coordinamento e della responsabilità. La domanda ricorrente è: dove sono i soldi? In questo momento non siamo in grado neanche di fare un DPF (Documento di indirizzo alla formazione del bilancio). Che come al solito con la nostra fantasia, riusciamo a dire all’Europa: “il DPF non è secondo le norme, ma siate buoni perchè poi successivamente lo riempiremo”.

Lo scenario politico che stiamo vivendo non è innovativo, è molto vecchio, molto superato, e lo dimostrano i cittadini sia del Molise, sia del Friuli Vnezia Giulia, dove hanno espresso il proprio voto solamente la metà degli aventi diritto. Il Movimento 5 Stelle ha perso tantissimo rispetto a pochi mesi fa. Questo cosa significa? Che il cittadino è stanco, non segue più la politica e si discosta allontanandosi sempre più. Chi risponde a queste negligenze e a queste manifestazioni di poca volontà nell’esercitare un diritto così importante quale è il voto del cittadino. L’idea di dare l’incarico alla coalizione che ha riportato più voti può essere una via, pur sapendo che mancano voti, sia alla Camera e sia al Senato, che possono essere pescati da altri parlamentari-senatori che dicendo di votare con il governo esplicitano una forma di responsabilità e di necessità.

Dette affermazioni vanno bene per tutte le stagioni. Il Presidente Mattarella dovrebbe tenere presente tutte queste vicissitudini e tentare di chiudere la partita a breve giro, non solo per tentare di bloccare il debito pubblico che è oltre il 130%, siamo tra il primo e il secondo posto in ambito Europeo per debiti, disoccupazione, ipotesi di inflazione e quindi anche dello spread.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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