Presentate oggi presso Confindustria, a Roma, le previsioni “autunnali” del CSC per la politica economica del Paese. Questi scenari, descritti nel report del Centro Studi “Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica” Ottobre 2018, ritraggono complessivamente una situazione di rallentamento nella crescita economica italiana, correlata a motivazioni nazionali e internazionali. Emerge, quindi, la necessità di invertire tale tendenza attraverso opportune direzioni della politica economica. Si sottolinea l’importanza di avere chiare idee in termini di azioni di crescita, da unire alla possibilità di manovre espansive, per dare a queste ultime una maggiore significatività in termini di investimenti in infrastrutture, di supporto all’innovazione e all’internazionalizzazione delle imprese. La spending review, accompagnando eventuali riforme fiscali,può puntare a un efficientamento della PA e alla competitività delle imprese. Con riferimento al tessuto imprenditoriale, le misure di sostegno alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione sono evidenziate nella possibilità di trainare un miglioramento della crescita.
Secondo alcune previsioni quantitative, illustrate da Andrea Montanino, direttore CSC, si prevede una crescita del PIL in diminuzione, pari a 1.1 % nel 2018 e a 0.9 % nel 2019. Il debito della PA è previsto scendere molto lentamente, a confermare un andamento di 4 anni. Tra le possibili situazioni di rischio da monitorare a livello internazionale, si evidenzia il ruolo della politica protezionistica degli USA con i suoi effetti sui mercati emergenti, dell’espansione economica americana e delle elezioni Midterm, le elezioni regionali in Baviera, la fine del programma di acquisti netti di asset finanziari della BCE e lo stallo delle politiche europee. Con riferimento alla riforma fiscale della flat tax, attraverso schemi di simulazioni si prevedono possibili impatti, tra l’altro, sul reddito delle famiglie, sui consumi, sulla semplificazione di sistema, e possibili rischi legati, tra l’altro, alla difficoltà di recupero sul medio periodo.
Luigi Paganetto, professore emerito di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ha indicato i settori di energia rinnovabile e ambiente in relazione alle forti capacità del Paese e come occasioni di crescita dell’export. Sottolinea, inoltre, gli aspetti di qualità degli investimenti e la necessità di affrontare il tema degli investimenti pubblici in un’ottica concreta e di capacità attuative.
L’attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha delineato la strategia politico-economica del Governo per la ripresa, mirata a ridurre il rapporto debito/PIL secondo gli obiettivi previsti dall’Europa e a diminuire il gap di crescita dell’Italia rispetto all’Europa. Ha affrontato il tema dell’esigenza di ricostruire le capacità tecniche della PA nella gestione degli investimenti, menzionando l’intenzione del Governo di creare un centro di competenze dedicato per l’assistenza tecnica alla preparazione e valutazione di programmi e progetti da parte della pubblica amministrazione.
Il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha concluso l’evento ribadendo la rilevanza dell’industria italiana nel contesto europeo e la necessità di allineamento verso una comune direzione di ripresa nazionale.