Le startup al tempo del COVID-19

Il COVID-19 ha comportato grandi cambiamenti nel nostro Paese, soprattutto di natura economica, che richiederanno un lavoro di revisione delle misure governative passate per contenere il più possibile la crisi che ne deriverà.
In questi giorni sentiamo spesso parlare delle criticità economiche connesse non solo all’incapacità di sostenere la produzione di beni essenziali per fronteggiare l’emergenza, ma anche alla difficoltà di negoziare accordi finanziari e di rimodulare il meccanismo Europeo di Stabilità (MES).
 
Ad oggi, pertanto, anche se non è ancora possibile stimare l’impatto economico, possiamo sicuramente affermare che tutto dipenderà da più variabili quali i provvedimenti di contenimento disposti dal Governo (Decreto Liquidità e Decreto Cura Italia) e le misure di stimolo per l’economia adottate non solo in Italia ma anche a livello europeo.
Ma come cambierà la realtà delle startup? Secondo quanto riferito dal New York Times, sulla base di una serie di fonti USA, in un momento come questo dove il mercato si ferma e ogni prospettiva di crescita sembra annullarsi, tra le prime vittime non potremo che avere le startup.
 
In questa situazione, la parola d’ordine dovrebbe essere “RESISTERE”, ma le startup sicuramente sono quelle meno in grado di sopravvivere poiché appesantite dai tanti obiettivi prefissati. Ciò porta ai licenziamenti seriali di cui tanto sentiamo parlare; un esempio è Bird, servizio per il noleggio di scooter elettrici, che ha licenziato centinaia di dipendenti in pochissimo tempo.
Mai come in questa situazione emergenziale, i Digital Innovation Hub perciò assumono un ruolo fondamentale, poiché in grado di offrire una consulenza a 360° in grado di far ripartire l’attività troppo a lungo sospesa delle startup, che rappresentano l’ecosistema dell’innovazione italiana.
 
Anche la SI-IES srl ha costituito, a gennaio 2018, il “Digital Innovation Hub Virtuale” (www.dihv.it), successivamente valutato da JRC in collaborazione con DG CONNECT della Commissione Europea e inserito nell’albo dei DIHs europei, per supportare le imprese nell’avvio di processi di trasformazione digitale, avvalendosi di venti professionisti di altro profilo, esperti nelle diverse aree e temi di interesse: strategia aziendale, tecnologia ICT, Internet of Things, processi produttivi, marketing, finanza d’impresa, formazione avanzata, big data, cybersicurezza.
 
Quanto descritto non è esaustivo per un argomento complesso quale quello delle startup ma vuole essere un contributo per i nostri giovani lettori.
 
 
 
 
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