Alexa fa la forza di Amazon nel comparto Smart Home

Quello dei dispositivi per la Smart Home è un mercato estremamente affollato e frammentato. Uno dei problemi principali è quello della compatibilità fra dispositivi. Molti dei consumatori esperti in ambito tecnologico e, spesso, early adopter di prodotti del settore home automation, lamentano assiduamente tale criticità tra device. I segmenti di questo mercato sono prevalentemente presidiati da Apple (HomeKit), Google (Nest) e Amazon (Echo). Tra questi, a sorpresa, è proprio quest’ultimo che sta guadagnando la fetta più cospicua di mercato. Fra i Digital Trends pubblicati da Adobe, nel dicembre scorso, emerge che il brand di Seattle è il più apprezzato in ambito Smart Home.

Proprio in questo comparto, Amazon ha annunciato recentemente due nuovi prodotti (Amazon Echo Dot e Amazon Tap) che vanno ad ampliare il portfolio di settore. Il segreto di questa competizione che Amazon ha attualmente in pugno, nasce proprio dalla partnership con Alexa, il cervello dei sistemi, e deve molto anche agli Amazon Web Services, ovvero tutta la componente a corredo che sostanzialmente svolge il lavoro pesante. Tra i dispositivi nel mercato, quelli di Amazon risultano essere i più duttili, piccoli e facilmente portabili, ed anche i più competitivi a livello economico.  Ciò, certamente, è alla base del successo e dell’appeal verso l’acquisizione di nuovi clienti.

La portabilità è un fattore fondamentale, Echo Dot, ad esempio, esalta questa peculiarità, elemento virtuoso se si pensa alla capacità di tali device di riadattarsi in più contesti: pensiamo, ad esempio, a quello della nostra auto e del suo sistema di infotaiment. Considerando le potenzialità e la quantità di luoghi applicativi possiamo comprendere il valore di tale mercato e le probabilità di ulteriore espansione che ha in dote.

Anche all’ultimo CES di Las Vegas, l’ambito Smart Home ha dominato la scena. Da Samsung a LG fino a Sony. Ma decisamente la protagonista è stata Alexa. Sorprende che proprio Amazon non abbia avuto il proprio stand ufficiale. La sua presenza però è passata comunque, attraverso gli annunci fatti dai partner dell’ecosistema Amazon, cosa che rappresenta la migliore forma di promozione alla quale si può auspicare.

Sono molti i dispositivi connessi alla casa intelligente compatibili con Amazon Echo, da Nest a Ecobee, da Insteon fino a Wink ed Hue. Quando si parla di Alexa, come già anticipato, non si trattano solo i temi dell’home automation, le case automobilistiche stanno integrando i dispositivi Alexa-driven sulle proprie vetture. In tale ambito, Ford ha già dimostrato come i suoi veicoli dotati di equipaggiamento SYNC possano essere controllati da Amazon Echo.

A fine giugno, Amazon ha annunciato 100 milioni di dollari di investimento proprio su Alexa. Fra i partecipanti del fondo Alexa troviamo Invoxia, i creatori di Triby, un colorato altoparlante bluetooth con l’aspetto delle classiche radio: uno speaker connesso che permette a chiunque in casa di effettuare chiamate voip e mobile liberamente, oltre che lanciare doodles mediante una piattaforma di messaggistica ivi connessa. Invoxia Triby è il primo dispositivo di terze parti compatibile con Alexa.

Amazon realizzando, dunque, una potente piattaforma basata sugli Alexa Skills Kit (ASK) e  gli Alexa Voice Services (AVS) ed espandendo la linea di prodotti Echo sta fecendo certamente sul serio. Con la piattaforma Alexa, comanda la gara fra gli sviluppatori, e con Echo e soci, raggiunge gli utenti finali ed i consumatori. È evidente che crede molto in questo settore. Ora tocca agli altri adottare  le giuste contromisure, è giunto il momento per Apple, Google  e Microsoft di reagire ad una competizione così serrata, magari rivisitando le proprie strategie.

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