Condomani: la startup che rivoluziona la gestione del condominio

Vi prensentiamo Condomani una startup innovativa che nasce in Calabria, a Rende in provincia di Cosenza, e che vanta diverse interrelazioni con incubatori, acceleratori e spazi di co-working in giro per la penisola. L’operato del team di Condomani sta ottenendo grandi riconoscimenti,  sono già fornitori ufficiali di TIM e stanno invadendo il mercato pianificando anche un’espansione internazionale.

Nell’intervista che segue, alla quale i ragazzi di ConDomani gentilmente si sono prestati, ci viene illustrato il servizio offerto e come è cresciuto il progetto, inoltre trovate qualche considerazione sul sistema Italia e un consiglio riservato ai giovani startuppers.

1 – Che cos’è Condomani e quali sono i servizi che mette a disposizione dell’utente?

Condomani è un sistema che rivoluziona la gestione del condominio, è un social network rivolto a tre figure: condòmini, amministratori e fornitori – professionisti della manutenzione, che cerca di offrire una soluzione completa per tutto il condominio.

Il nostro obiettivo è quello di migliorare sensibilmente la vita condominiale dei cittadini. Ad esempio con Condomani, il condòmino potrà facilmente: inoltrare una richiesta d’intervento al suo amministratore allegando una foto, anche dal proprio smartphone; monitorare l’evoluzione dei lavori; controllare tutte le spese condominiali; proporre ordini del giorno e avanzare le decisioni da sottoscrivere in assemblea servendosi di strumenti di votazione; dialogare con gli altri condòmini, anche quelli che non utilizzano internet; scambiarsi documenti; contattare con un click tutti i professionisti della manutenzione della nostra rete; etc.

Oltre ai condòmini, Condomani supporta in tutto anche l’amministratore: dalle assemblee, ai bilanci, dai servizi di postalizzazione alle richieste di intervento. L’amministratore potrà ricevere segnalazioni effettuate dai condòmini e inoltrare le richieste di pronto intervento ai fornitori predefiniti, in un solo click. Qualora l’amministratore non abbia una propria rete di professionisti della manutenzione, avrà la possibilità di creare un’asta trasparente tra i diversi fornitori di servizi per richiedere preventivi. L’amministratore potrà inoltrare ogni tipo di avviso (e-mail, sms, fax, posta raccomandata) a tutti i suoi condòmini, anche quelli che non utilizzano internet, comodamente seduto sul proprio divano, evitando, per esempio, interminabili file alle Poste. Per gli amministratori, Condomani è anche un ottimo strumento per la gestione di tutta la contabilità: rate, tabelle millesimali, bilanci, conti, f24, solleciti di pagamento, dettaglio delle incidenze su ciascun condòmino non saranno più un problema.

Le ultime figure che entrano in gioco sono quelle dei fornitori e dei professionisti della manutenzione. Essi potranno: ricevere le richieste di pronto intervento; aggiornare amministratore e condòmini sull’evoluzione dei lavori all’interno del condominio in esame; trovare nuovi clienti attraverso il lancio di offerte dedicate al mondo dei condomini e a singoli clienti; ricevere feedback sul proprio operato; settorializzare la propria pubblicità.

2 – Dietro al vostro progetto ci sono diversi attori coinvolti (incubatori, acceleratori, spazi di coworking) che vi hanno dato sostegno, ci illustrate brevemente il quadro ed il percorso di sviluppo di Condomani, dalla genesi ad oggi?

Il nostro progetto nasce una sera, quando il founder di Condomani, Ing. Antonio Bevacqua, era ammalato a letto e non aveva modo di chiedere una medicina ai suoi vicini di casa non avendo i loro contatti. E’ nata così l’idea del social network condominiale, che poi si è andata evolvendo in social network gestionale per il mondo del condominio. Come comunicare con i propri condòmini e come rendere più efficiente e trasparente il lavoro dell’amministratore di condominio è stato quello che ha mosso l’attuale CEO di Condomani a pensare ad una piattaforma che permettesse di gestire efficientemente la comunicazione e la contabilità in un mondo, come quello condominiale, che sembrava non sentire la necessità di innovarsi.

Il primo incubatore che ha sostenuto il nostro progetto ancora in fase di definizione è stato Technest, presso l’Università della Calabria.

Siamo passati poi ad Almacube, incubatore dell’Università di Bologna, e poi a WCap, incubatore di Tim, avendo vinto il premio come fornitori ufficiali Telecom Italia. Periodicamente ci riuniamo anche presso ImpactHub a Reggio Emilia, di Paolo Lasagni. Ad oggi non abbiamo abbandonato la nostra terra natia. Abbiamo anche una sede al Talent Garden di Rende.

Ad ognuno di questi dobbiamo una parte della nostra formazione e della nostra crescita professionale, grazie, sopratutto, alle persone che abbiamo incontrato e alle relazioni che siamo riusciti ad intessere in questi luoghi.

3 – Dopo 3 anni come sta Condomani, è cresciuto, si è evoluto? Quanti sono gli immobili gestiti con ConDomani, quali sono i feedback che arrivano da amministratori e condòmini?

Ad oggi sono oltre 10.000 gli immobili che hanno scelto di utilizzare il nostro prodotto. I feedback che riceviamo dai nostri amministratori sono entusiasti. Infatti oltre il 90% dei nostri amministratori rinnova annualmente la licenza e, da poco più di un anno ad oggi, affidano a noi anche la loro formazione professionale. I condòmini, naturalmente, sono anch’essi molto soddisfatti della nostra piattaforma, che vedono in chi la utilizza, cioè il loro amministratore di condominio, un garante di trasparenza e di professionalità.

4 – Quali sono i programmi futuri in progetto?

Tra i nostri progetti futuri vi è il Franchising Condominiale Condomani: si chiama Condocasa ed è rivolto ad amministratori trasparenti. Gli affiliati infatti firmando il manifesto della trasparenza possono usufruire settimanalmente di una formazione “one to one” con il proprio tutor e “one to many” tra loro e altri esperti. E’ un progetto interno a Condomani, lo abbiamo lanciato nel nostro primo CondoMeeting ed è attivo da circa un anno. Ad oggi conta 10 affiliati che vengono da tutta Italia. Il nostro interesse è continuare a puntare su questo settore.

Ulteriore progetto è quello di vendere Condomani anche all’estero. Il mercato di riferimento che pensiamo di aggredire nei prossimi anni è quello dell’America del Sud.

5 – In Italia, dunque, si può fare startup? Avete dei consigli da dare agli apprendisti startuppers?

Se dicessimo che in Italia non si può fare startup mentiremmo. E’ dura, certo, ma come tutte le attività imprenditoriali. In Italia abbiamo un grande bisogno di startup, ma anche di seri investitori. Crediamo che sarà proprio da loro e dai posti di lavoro che le startup creeranno che potrà ripartire veramente il nostro paese. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrare un investitore e un mentor di tutto rispetto, Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup. Ci rendiamo conto di essere stati fortunati. Forse è per questo che crediamo di poter fare startup in Italia? La nostra risposta a questa domanda è sì, in Italia non solo si può fare startup, ma si deve anche.

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