Le ferie sono finite ma si è in parte parlato, anche durante il periodo estivo, del 5G. Il 5G certamente, come è stato scritto più volte su Sentieri Digitali, modificherà l’organizzazione del lavoro sia dal punto di vista della operatività che dal punto di vista strategico.
E’ evidente che si necessita di un nuovo modello altrimenti questo rimane un discorso solo di tipo enunciativo ed astratto. Il 5G ci porta indietro pensando al telelavoro che in questo paese per un’infinità di motivi non è decollato.
Adesso gli stessi che hanno criticato il telelavoro parlano di “Smart Working” per mostrare che si sono adeguati ai tempi. Qualcuno poi scopre che questo potrebbe creare dei problemi all’occupazione. Anche qui è un film che abbiamo già visto, soprattutto quando si è parlato dell’utilizzo dell’informatica presso le aziende.
Tutti in coro hanno sostenuto che forse si sarebbe creata qualche perdita dei posti di lavoro però si è subito detto che davano altre opportunità e quindi oggi si ripete. Il 5G, in questo momento, occupa il primo posto a livello mondiale come presenza ed utilizzo, infatti ha surclassato il 4G proprio in questi giorni.
Le attese sono molte, l’Italia non è ancora particolarmente preparata, ma anche qui siamo e saremo pronti a giustificare il ritardo magari dicendo: “Prendiamo il meglio delle esperienze degli altri Paesi” e subito dopo che “Siamo i primi al mondo”.