Iniziamo prendendo spunto dalla letteratura in materia di pirolisi. Quando si scalda un materiale al di sopra dei 400°C avviene un processo di disgregazione che lo trasforma in un gas caldo ed in un solido.
Le fiamme che fin da bambini osservavamo incuriositi in un camino a legna come erano composte? Quando vediamo un fuoco non è il legno che sta bruciando, ma è un materiale che si sta scomponendo in cenere ed in un gas che a contatto con l’ossigeno dell’aria prende fuoco ed irradia calore. Così funzionano anche gli impianti di pirolisi, o quasi, operano in modo analogo all’interno di un reattore nel quale però l’ossigeno non è presente.
I prodotti principali della pirolisi sono i gas ed il char (carbone). Principalmente, in uscita abbiamo un gas caldo che viene raffreddato e si trasforma in gas freddo ed in una frazione condensabile, un olio. In base ai materiali che vengono introdotti queste tre componenti, che sono tutti combustibili, vengono erogati in quantità e qualità differenti. Ad esempio, se introduciamo materiali plastici, come la plastica residuale della raccolta differenziata e dalle plastiche riciclabili, il char è inesistente, il gas si può utilizzare per la produzione di energia elettrica ma non può essere stoccato, e l’olio può essere venduto come BTZ o come olio per la raffineria.
La composizione è la resa dei gas ottenuti dal processo di pirolisi sono influenzate della temperatura di reazione. Le specie gassose prodotte sono principalmente idrogeno, metano, etano, propano, butano, etilene, butene. È importante seguire le temperature, sopra i 500°C i tempi di residenza incidono sulla produzione di gas, le specie gassose così come il char. Per il char, viene prodotto a temperatura di 700°C e oltre con buone rese del 20-25% in peso e tende ad accumularsi sulle pareti e sul fondo del reattore.
Per approfondire il tema vi sono molte cose da esaminare a partire dalle caratteristicihe degli impianti di pirolisi giungendo alla strumentazione analitica. Vi sono reattori di più tipi nella specie, ad esempio, di tipo tubolare di acciaio a letto fisso. La reazione di pirolisi avviene proprio con gli oli coinvogliati al reattore.
Chi è interessato, per capire di più, inizi e fare delle piccole ricerche, comprendendo quanto è interessante questo mondo. Vi sono entità di diverse dimensioni in particolare per il settore agricolo. Una delle cose interessanti della pirolisi sul fronte agricoltura è che nel caso di biomasse vegetali il char può essere utilizzato come ammendante agricolo, l’olio per tenere caldo il reattore, mentre il gas prodotto utilizzato per generare energie. Cari agricoltori è una soluzione per voi, non esitate ad approfondire l’argomento.