L’era della quarta rivoluzione industriale, conosciuta meglio come Industria 4.0, implica ai vari Stati del mondo una crescente evoluzione dell’automazione per le attività in fabbrica, la Fabbrica 4.0.
L’utilizzo di robot nelle imprese americane ha fatto registrare numeri da record, infatti, secondo i dati di A3, Association for Advancing Automation, le vendite del 2018 di robot industriali hanno raggiunto le 28.478 unità, un incremento del 16% rispetto al 2017.
Il maggior utilizzo di robot si riscontrano nei settori food (+60%), beni consumer, elettronica e semiconduttori (+50%).
Il record siglato dalle imprese USA, probabilmente, è la conseguenza delle linee politiche di Trump che chiede di riportare la produzione sul suolo americano. Molte imprese hanno accelerato il processo di automazione per evitare le assunzioni di massa, che porterebbero ad un rialzo dei costi e della competitività.
Una realizzazione italiana, nel settore dei Robot, è stata presentata al MWC2019 di Barcellona.
E’ Fanuc CR-4iA, un robot collaborativo a braccio corto utilizzato prevalentemente per lavori ripetitivi altamente manuali che supporta un carico utile di 4 kg.
Nel suo genere, è il più piccolo robot collaborativo sul mercato, inoltre, grazie al sensore intelligente integrato si blocca immediatamente al minimo contatto ciò rende possibile utilizzarlo in ambienti di lavoro condivisi con gli umani, senza dover utilizzare delle protezioni o delle recinzioni.
Questo cobot, in italiano semplicemente robot collaborativo, è frutto della partnership tra Exprivia-Italtel e la multinazionale giapponese Fanuc che hanno riunito varie tecnologie tra Machine Learning, intelligenza artificiale e Computer Vision.
L’alta specializzazione della partnership permette, per mezzo di una interconnessione della rete 5G, di comandare il robot tramite messaggi vocali e chatbot.
La diffusione dei robot pone sfide delicate per il mondo del lavoro dove più volte si è ipotizzato di una sostituzione dell’essere umano con le macchine.
Secondo un sondaggio del Wef, World Economic Forum, la quarta rivoluzione industriale distruggerà 75 milioni di posti di lavoro nel mondo ma ne creerà, potenzialmente ben 133 milioni.
Per non essere tra i 75 milioni e rischiare il posto di lavoro, si dovranno aggiornare ed evolvere le proprie skill, quindi bisognerà puntare molto sulla formazione e acquisire nuove skill utili a quello che richiede Industria 4.0.
Uno studio del Wef sugli USA ha quantificato il costo per la formazione di nuove skill per 1,4 milioni di lavoratori e la cifra ammonterebbe a 34 miliardi di dollari, di cui l’86% a carico delle finanze pubbliche.