Le novità tecnologiche sono quasi sempre viste favorevolmente. Per anni si è parlato di rivedere l’istituto delle intercettazioni ma subito si sono formati due partiti, uno del sì ed uno del no, perdendo molto tempo. Uno dei partiti è quello dei magistrati: le intercettazioni sono un mezzo utile per le investigazioni.
Povero Palamara, i suoi colleghi magistrati sono stati illuminati in maniera adeguata dalle novità delle intercettazioni. Pensate cosa si può fare inviando un semplice SMS con all’interno un virus noto come spyware: il povero destinatario visiona tale SMS e dal quel momento si sa tutto sulla persona che usa quel telefonino.
La rivista online Motherboard ha analizzato Exodus, spyware che può “acquisire le registrazioni audio ambientali, le chiamate telefoniche, la cronologia dei browser, le informazioni del calendario, la geolocalizzazione, i log di Facebook Messenger, le chat di Whatsapp, e i messaggi di testo”.
Il comportamento giudiziario di Luca Palamara è stato svelato appunto da Exodus, una spia virtuale e quindi invisibile indirizzata sul suo telefonino dagli inquirenti di Perugia che lo stavano indagando. Tutto regolare! Infatti, il Ministro della Giustizia da gennaio ha autorizzato l’uso di queste “cimici da telefonino” anche per i reati di corruzione, mentre pima si potevano sfruttare solo per indagini legate a mafia e terrorismo.
Ma certamente in un Paese come il nostro si adotterà una visione estensiva per il bene del Paese e della trasparenza, coì leggo e sento dire. Torniamo sempre alla solita storiella!
Exodus & Co. rilevano anche ciò che è più intimo della persona che usa il cellulare “infetto” e che nulla ha a che fare con l’indagine, quindi occorrono provvedimenti (e pene) che mettano al sicuro la privacy per tutto quanto non abbia attinenza coi reati ipotizzati. Difatti, nonostante ci sia il segreto istruttorio, spesso le informazioni acquisite sono su tutti i giornali già il giorno dopo (vedi da mani pulite in avanti). Poi bisognerà iniziare a valutare l’uso di questi spyware, poiché essi possono arrivare a comandare le funzioni del cellulare, a cominciare da fotocamera e microfono, rispondendo ai comandi di chi li ha inviati. È possibile, quindi, fare partire una telefonata, un SMS, una fotografia non voluta dal legittimo utilizzatore del telefonino.
Infine, per quanto concerne il caso “Luca Palamara”, le informazioni sono arrivata sul server Amazon posto negli Stati Uniti e non direttamente alla procura che aveva attivato l’iniziativa. Carissimi lettori, quanto descritto è noto a tutti! Pensate piuttosto a quanti altri sistemi esistono e non sono noti.