L’università e il futuro

Si chiama Bocconi for Innovation (B4i) la nuova piattaforma per l’innovazione che avrà il ruolo di acceleratore di imprese e luogo di sviluppo di corporate entrepreneurship la novità che propone la Bocconi insieme ai corsi dedicati all’intelligenza artificiale. Parole d’ordine: crescita e innovazione. L’annuncio è stato fatto dal rettore della storica Università di Milano, Gianmario Verona, che ha presentato le novità 2019-2020. L’obiettivo è quello di crescere e stare al passo con questo mondo globalizzato che va ai 1000 all’ora, cercando di competere ad armi pari. Per questo, spiega il rettore, l’Università ha scelto di offrire qualcosa in più ai giovani studenti che stanno vivendo la trasformazione digitale per renderli competitivi con i più grandi atenei del mondo.
 
Ai giovani serve qualcuno che li guidi su ciò che possono essere le grandi opportunità che può dare la digitalizzazione e con questo corso sperimentale della durata di tre anni, i “laureati in IA” potranno e, molto probabilmente, riusciranno a trovare lavoro nei settori più svariati: finanza, informatica, ingegneria e comunicazione. È una specie di foglietto illustrativo, una guida (e non un bugiardino) che sta mandando un messaggio chiaro ai ragazzi: serviranno competenze in matematica applicata, computer science, data science, fisica, finanza, management e potranno fare la differenza in questi settori di metodologie computazionali e modellistiche.
 
È una montagna da scalare, non è facile come percorso, in particolare perché la competitività è a livelli altissimi ma se può stimolare in modo produttivo le competenze e anche la creatività direi che siamo sulla buona strada. Sono stati assunti fisici e matematici per offrire il miglior servizio agli studenti e, si spera, tra questi studenti ci siano anche molte ragazze che decidano di iscriversi al corso. Il 50% già sono iscritte al corso di cybersecurity ma si punta a numeri maggiori specialmente in materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics) e gli incentivi per farlo non mancano, ad esempio attraverso borse di studio.
 
Sulla piattaforma citata prima- B4i- verranno ospitate fino a trenta startup all’anno il cui centro è rappresentato dai temi di digital tech, Made in Italy e sostenibilità. Si viene a creare un match formidabile tra business e management che gli studenti possono iniziare a toccare con mano da subito. Subito che in questo caso non vuol dire di fretta. Capire attentamente le materie che si ha l’opportunità di seguire e probabilmente cambiare anche un po’ la prospettiva dell’italiano medio, cercando di “internazionalizzarlo” che tradotto significa sentirsi in grado di misurarsi con il resto del mondo.
 
L’occasione è propizia e assolutamente vantaggiosa per inserirsi nel mondo tech e creare ambizioni e speranze nei giovani.
 
 

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