Alcune riflessioni sul commercio elettronico

Ho cercato di dare uno sguardo in ambito europeo e nel nostro Paese sul servizio di commercio elettronico che è un po’ come la corrente alternata: in alcuni Paesi ha livelli alti, in altri medio alti e in altri ancora bassi. Prendendo come esempio la Francia, è emerso che l’e-commerce è di due tipologie. Vi è il commercio elettronico indiretto ai fini IVA: si ha la cessione di beni, ovvero cessione fisica dei beni. La conclusione del contratto avviene attraverso il web e il bene fisico viene recapitato all’acquirente per vie tradizionali, ovvero presso il domicilio o la sede dell’acquirente. E poi abbiamo il commercio elettronico diretto ed ai fini dell’IVA si ha che le prestazioni di servizi e, precisamente, la parte relativa alla cessione elettronica dei beni, possono essere in maniera sintetica: immagini, programmi, contenuti, film, musica, diversi software, insomma i beni digitali.
Possiamo dire che l’e-commerce indiretto è assimilato anche ai fini della disciplina IVA alla vendita per corrispondenza-vendite attraverso brochure, riviste, cataloghi o altri mezzi di comunicazione. Un’impresa che pensa di effettuare un’operazione imponibile in Francia deve sempre valutare la tipologia di cliente ed il genere di operazione. I soggetti IVA che intendono avviare un e-commerce in Francia devono essere inclusi nell’archivio VIES (VAT INFORMATION EXCHANGE SYSTEM). Si tratta di un istituto complesso e per essere nelle regole bisogna seguire tutte le fasi del procedimento.
 
Il commercio elettronico dovrà anche in Italia avere il suo ruolo, ma ci sono alcuni ostacoli. Uno dei problemi che blocca il commercio elettronico riguarda il delivery, vale a dire trovare la compagnia che possa avere soddisfazione remunerativa per la consegna del bene ed ancora cercare di superare l’ostacolo della tempistica: in quanto tempo viene consegnato? I concetti che riguardano l’e-commerce sono eterogenei: per esempio la multicanalità online + offline: acquisti con sito e un punto vendita o di ritiro merce; online + mobile: acquisti con sito e punto di vendita e immobile. La terza opportunità è online + social: acquisti con sito e punto di vendita e i social network.
 
L’analisi di settore rientra nel concetto del Business Plan che è composto da diverse voci, per esempio per il settore librario si dovrà tenere presente dei costi di spedizione possibilmente contenuti; garantire che non vi sia nessun tipo di contraffazione; che ci sia poca concorrenza per esercitare o meno l’opportunità di sconto; come poter velocizzare e facilitare l’accesso alle eventuali scorte ed infine la presenza di un database.
 
Quanto descritto è una minima parte dell’argomento dell’e-commerce. Durante il percorso proverò ad approfondire l’ambito delle vendite online per dare risposte ai nostri lettori di Sentieri Digitali.
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