Verizon descrive i pregiudizi sul Cloud Computing

Nonostante sia disponibile da diversi anni e sia indubbia la sua utilità, la tecnologia del Cloud Computing non è stata ancora adottata dalle aziende con la velocità che ci si attendeva. Verizon, uno dei principali player del settore a livello mondiale, ha analizzato quali sono le principali cause che hanno determinato incertezza ed esitazione tra i potenziali clienti.

Verizon, definisce alcuni "miti", ovvero false credenze, che costituiscono ostacoli alla decisione di migrare la IT aziendale sulla "nuvola".

In primo luogo, si crede che "il cloud non è un ambiente sicuro per i propri dati". Questa affermazione non si fonda su alcuna base valida, è solo una percezione del professionista aziendale che vede "allontanarsi" dal suo controllo fisico i dati (non sono più residenti sui propri server). Ma ciò non è assolutamente vero, poiché i provider considerano la sicurezza uno degli elementi cruciali del servizio, e pertanto dispongono di più livelli di controllo.

A livello fisico, i luoghi dove sono allocati i server sono monitorati strettamente quanto a permessi di accesso e dispongono di adeguati sistemi di videosorveglianza; la sicurezza logica è assicurata dalla separazione di rete tra i cloud tenant, e vi sono contesti firewall separati per ogni ambiente gestito dall’utente. Non è da temere un attacco esterno, in quanto sono implementati sistemi di intrusion detection e DDoS; infine, i dati possono essere criptati.

Non ha fondamento la convinzione secondo cui "Una volta che sei dentro, è impossibile uscirne": infatti la scelta del Cloud è reversibile, non è vero che una volta che i dati sono stati portati sul servizio cloud non si può tornare ad una gestione interna. Se il provider rispetta gli standard di settore, se utilizza API (Application Programing Interfaces) aperte, esportare ed importare dati di macchine virtuali non è un problema, e si può progettare l’integrazione, senza soluzione di continuità, tra il proprio sistema ed il cloud provider.

Altro timore è di mandare in fumo gli investimenti in IT effettuati finora. Trasferendo i dati sul cloud non significa automaticamente rinunciare ad una propria capacità elaborativa, ma estenderla quanto a funzionalità ed innovazione. L’infrastruttura esistente viene integrata nell’ambito del servizio cloud, disegnando una strategia che utilizza le risorse esistenti nel servizio IT aziendale e che trasferisce sull’ambiente cloud le crescenti esigenze di trattamento delle informazioni, per minimizzare i costi futuri di aggiornamento della propria struttura aziendale

Anche i timori di non essere conformi agli standard sono privi di fondamento. I cloud provider sono molto attenti alla conformità, specialmente nell’ambito della sicurezza, e sono in grado di assicurare ai loro clienti tutto quanto è necessario per rispettare gli obblighi previsti dalle diverse norme.

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