La Gazzetta Ufficiale di giovedì 16 luglio ha pubblicato il Decreto-legge n.76 di 144 pagine. Nelle premesse si sostiene la straordinaria necessità ed urgenza di realizzare un’accelerazione degli investimenti e delle infrastrutture attraverso la semplificazione delle procedure in materia di contratti pubblici e di edilizia operando senza pregiudizio per i presidi di legalità, vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 6 luglio 2020.
Nell’articolo del DL 2 si punta ad incentivare gli investimenti nei settori sopra descritti a seguito dell’emergenza Covid-19strategia di gestione del patrimonio pubblico per fini istituzionali. Poi vi è la semplificazione in materia di attività di impresa, ambiente, green economy, semplificazione nella “Nuova Sabatini” rivolta alle MPMI; Semplificazione per il CIPE- Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Si parla di aumenti di capitali; sicurezza nelle infrastrutture stradali e autostradali. Si parla di ambiente; di una semplificazione per siti di bonifica, dissesto idrogeologico, non trascurando gli aspetti di green economy (art. 56). Si parla anche di trasferimenti di energia rinnovabile dall’Italia ad altri Paesi (art.58) e procedimenti autorizzativi delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica (art.61); la semplificazione dei procedimenti per l’adeguamento di impianti di produzione e accumulo di energia (art.62); acqua, foreste e bacini di raccolta (art.63) e semplificazione per il rilancio delle garanzie sui finanziamenti a favore di progetti come il Green New Deal (art.64).
È un procedimento complesso e sembra essere rivolto solo agli “addetti ai lavori”, ovvero una piccola minoranza. La modalità di scrittura può creare diversa confusione nel seguire i contenuti che sono tanti ed estremamente importanti. Tuttavia, non si comprende bene dove siano le risorse ma si fa cenno all’Europa. Si chiama semplificazione ma alla fine così non è. Se un professore di scuola media avesse letto la Gazzetta ed i relativi contenuti lo avrebbe annullato in quanto “fuori tema semplificazione”. È forse la traduzione dei tempi che stiamo vivendo? Forse bisognerebbe leggere provvedimenti più chiari per impostare con i cittadini, che saremmo noi, un dialogo trasparente, credibile e costruttivo, come richiesto per la semplificazione.