La preoccupazione che il cittadino deve avere è quando si parla di innovazione. Purtroppo, ne parlano tutti sia la parte istituzionale e in proporzione ridotta anche il privato. E continuando a leggere su quotidiani e quaderni specializzati, una persona si illude che quanto sta leggendo sia già realizzato da data remota. La sorpresa qual è? Quando si approfondisce ciò che leggiamo ci accorgiamo con dispiacere di quanto è stato scritto. È stato enunciato il cambiamento, il digitale. Ma non c’è nulla.
Anche secondo noi, l’innovazione deve essere il motore che imprime una nuova spinta a tutti i settori dell’economia e della società. Pensate che la sostiene anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non solo lo sostiene ma aggiunge che è stato voluto e creato un apposito ministero dedicato all’innovazione che aiuti le imprese, oltre che la pubblica amministrazione, a trasformare l’Italia in una vera e propria “Smart Nation”.
È evidente che le imprese queste enunciazioni le recepiscono in prima istanza con soddisfazione sperando sempre che questa volta non sia solo una enunciazione ma forse una concretizzazione. Il Ministero dell’innovazione è guidato da Paola Pisano che ha una sua esperienza politica in quanto è stata assessora all’innovazione presso il comune di Torino. In questo caso si tratta di gestire 8.000 e passa comuni.
Il mercato digitale in Italia incomincia ad avere anche rilevanza per quanto riguarda investimenti in generale a partire dai contenuti e pubblicità digitale; ai servizi di rete di telecomunicazioni; al software; ed infine dispositivi e sistemi.
Le principali aree di investimento da parte delle imprese sono Cybersecurity/GDPR; Mobile Solution; reporting; Big Data; Cloud Computing; Impresa 4.0/IoT; Smart Working e Collaboration social ed infine Augmented reality e Wearable. Certamente va inclusa anche l’intelligenza artificiale e non solo, a breve le reti 5G che sono attese alla prova nel nostro paese a partire dal 2020 e com’è noto per i lettori di sentieridigitali, consentiranno di ottenere una capacità di download di circa 10/50 Gigabyte al secondo con una latenza massima nell’ordine di mille secondi. Vale a dire il tempo fra impulso e risposta. Tra i servizi che saranno supportati dal 5G, che come noto viaggerà su frequenze che sono state assegnate nel 2018 con una apposita asta, ci sono: Internet delle cose; le auto senza guidatore; tutte le applicazioni in mobilità; la Smart Agricolture; la telemedicina a distanza. Per quanto riguarda la Cybersecurity, si stanno concentrando molte attenzioni spinte allo sviluppo di quanto già detto, cioè dell’IoT e dell’automazione industriale Hi-Tech che nella comunicazione fra macchine lascia spazio a Malware.
Le imprese saranno pronte a supportare spese per la Cybersecurity per importi sostanziosi. Si calcola una crescita tra l’anno scorso 2018 e il 2021 ad un tasso medio annuo del +13,9% (per 1138 milioni nel 2019 e 1484 milioni nel 2021).
Infine, il Cloud Computing che la SI-IES ha avuto modo di approfondire erogando formazione dal punto di vista commerciale al primo competitor delle telecomunicazioni del nostro paese- è inteso come un insieme di tecnologie che permettono tipicamente sotto forma di un servizio offerto al cliente di memorizzare, archiviare ed elaborare dati grazie anche all’utilizzo di risorse hardware e software distribuite e virtualizzate in rete- è uno degli elementi chiave alla base dell’ormai famosa Impresa 4.0. Bisogna tener presente che i protagonisti cloud sono i big dell’Hi-tech a partire da Amazon, Microsoft, Google e Alibaba.