Euro/Eurobond e Mes

Nel 1992 venne stipulato il Trattato di Maastricht, atto costitutivo della Comunità Europea, firmato nella bella città olandese fondata dai Romani, ai quali deve il nome (ad Mosam Traiectum=Maastricht). Nell’occasione, il Ministero del Tesoro italiano perse la potestà di variare il tasso di interesse delle anticipazioni in conto corrente, che venne delegata alla sola Banca di Italia. Fu l’addio definitivo dello Stato italiano ad essere DEBITORE di ULTIMA ISTANZA, in pratica a quel poco che rimaneva del potere di uno Stato di emettere valuta in via autonoma. Difatti, negli anni seguenti, applicando alla lettera il Trattato di Maastricht, venne costituito il SEB, sistema europeo delle banche centrali, e nel 2000 l’EURO divenne ufficialmente moneta della UNIONE EUROPEA e l’Italia non aveva più alcun potere sulla moneta (più esattamente su nessuna moneta). L’Euro risiedeva ufficialmente a Bruxelles e a Strasburgo e la Banca di Italia contava poco di più dell’Istituto corrispondente della piccola e dinamica Lituania.  Forse questa considerazione fu una delle ragioni che più tardi convinsero i potenti alla nomina di un peraltro competentissimo Manager italiano a Presidente della BCE                                                                                       

L’ingresso dell’Euro sulla piazza mondiale fu voluto e da molti addirittura agognato come la vera nascita della Unità Europea. Ma non è stato così, perchè anzi alla perdita della propria “piccola valuta” (es. la lira) ha in realtà corrisposto l’ingresso di una valuta indubbiamente di rilievo mondiale quale l’Euro, ma quasi nessun effetto pratico per la vera Unione Politica, neanche sotto una forma edulcorata del tipo di una Confederazione. Con il sospetto, qualcuno direbbe la quasi certezza, che più che il grande desiderio dei PADRI fondatori della Unione, abbia costitutito un pacchetto vincente per i fautori del Dominio Finanziario.

Sono state attraversate due pericolosissime crisi, la prima di carattere prettamente finanziario con la voracità di spregiudicati maghi e maghetti euroamericani –citiamo con una certo imbarazzo-   i derivati di americana fortuna e sfortuna. Gli swaps e altri giochetti cari alla piazza di Londra ed anche a qualche lover nostrano  degli anni 2007/2014.  Sempre nel 2007 la Comunità Europea divento’ Unione Europea e nel 2011 il sen. Mario Monti  provvedeva al rispetto dei parametri imposti dal Consiglio.    Ma ora abbiamo la ben più grave crisi  del Coronavirus che tra gli altri disastri espone l’Unione e l’Italia verso ripercussioni finanziarie ben più drastiche.  Alla nostra richiesta di emettere una buona volta un Eurobond per finanziare tale assolutamente non previsto disastro, un blocco di Stati prospettano l’utilizzo del MES.

Cerchiamo di chiarire la questione che non è di poco conto. Cominciamo dalla terminologia. Su EuroBond  non ci dilunghiamo, il termine è del tutto chiaro, quello che semmai  è non molto chiaro quando, come e da chi possano  essere proposti; ed altri interrogativi  per crearli. Ma una volta creati, godono di vita propria secondo regole ben note.  Il MES (meccanismo europeo di sostegno anno 2012), preceduto dal FES (fondo europeo di sostegno anno 2010) sono Istituti della Unione Europea destinati a sostenere le economie deboli degli Stati della Unione in momenti di particolare necessità. Va da sè che gli Stati “aiutati” devono dare la massima garanzia del rispetto degli impegni presi che nel caso della Grecia sono stati particolarmente gravosi e hanno condotto la Nazione Ellenica in una situazione paricolarmente penosa. Una prassi ormai consolidata ha condotto poi alla creazione della cosiddetta TROIKA,  Organo di controllo del mantenimento degli accordi sottoscritti. Sulla natura giuridica della Troika-vocabolo russo che vuol dire semplicemente “gruppo a tre”- ancora si discute, ma autorevoli giuristi ed esegeti lo ritengono  di mera tutela informale. Nel caso in parola era composto  dalla Commissione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dal Fondo Monetario Internazionale.

Cosa e’ il MES? L’acronimo vuol semplicemente dire “meccanismo europeo di sostegno” e il MES non e’ altro che l’ennesimo parto di un organo della galassia UE, creato come meccanismo di assistenza finanziaria agli Stati della Unione in particolare situazione di bisogno. I partecipanti devono prestare garanzie estremamente gravose per la sua fruizione , sborsando una somma di ingresso del tutto esosa.  Insomma per farla breve mentre EUROBOND vuol dire rivolgersi al Mercato come libero Stato creando un rapporto debitore/creditore di chiaro stampo liberistico, nel MES consegnamo quello che resta di un libero Stato ad una truppa di invasione dotata di capacita’ sopraffattive elevate. Oltretutto pagando un dazio elevatissimo, per l’Italia il contributo di ingresso venne fissato all’epoca in 125.395.900.000 euro. Crediamo sufficiente l’illustrazione ora compiuta per interrogarci su di un quesito: quale insano MANAGER di  Stato POTREBBE OPTARE SCEGLIENDO IL MES, in luogo degli  Eurobond, che creano indubbiamente l’obbligo di restituzione, ma  non costituiscono “svendita” e anzi danno luogo ad una vera iniziativa della intera Unione. E aggiungiamo noi, quale pazzia politica  puo’ degradare l’Italia da Stato fondatore della Comunità Europea a postulante di basso rango.                                                                                             

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