Gabriella Carlucci: gli sgravi fiscali come strumenti di finanziamento del cinema

Mercoledì 9 giugno, in un articolo su “Il Giornale”, Gabriella Carlucci, responsabile del Dipartimento Spettacolo del Pdl ha spiegato la validità dei meccanismi del tax credit e del tax shelter quali mezzi di finanziamento del cinema.

In sintesi, con il tax credit, la società produttrice beneficia di un credito di imposta pari al 15% delle spese sostenute per la realizzazione di un film; il tax shelter, consente di detassare gli utili delle società produttrici che sono reinvestiti per la realizzazione di un nuovo film.

Mentre si scatenano le polemiche sulla razionalizzazione delle risorse pubbliche, che rischia di ridurre le somme destinate alle produzioni cinematografiche, l’esponente del Pdl ha spiegato che la conferma di queste misure nella Finanziaria consente di ottimizzare le risorse disponibili, evitando l’assistenzialismo “a pioggia” e premiando invece la sostenibilità commerciale del nostro cinema.

Come ha evidenziato l’onorevole Carlucci,

“Dal 2004, con la cosiddetta «riforma Urbani», il sostegno pubblico al settore cinematografico si è trasformato in un finanziamento selettivo, accordato dallo Stato anche in base a criteri di sostenibilità commerciale dei film e delle società proponenti.

I nuovi meccanismi hanno ridotto i contributi dello Stato e aumentato il numero dei film in grado di restituire i finanziamenti ricevuti: ad esempio, i film di interesse culturale usciti in sala dal 1 gennaio 2009 al 30 maggio 2010, rispetto ad un contributo assegnato di 54,8 milioni, hanno avuto un risultato di botteghino pari a 54,1 milioni; sommando anche gli introiti degli altri canali distributivi: è evidente che i film selezionati dal Ministero incontrano il favore del pubblico e rispondono ai requisiti di sostenibilità economica”.

Un ottimo risultato, che manda definitivamente in soffitta un passato di sprechi, in cui si finanziavano film che nemmeno riuscivano ad essere distribuiti in sala, oppure che ottenevano incassi risibili, di poche decine di migliaia di euro, a fronte di massicci finanziamenti da parte dello Stato.

Mettere il mercato al centro della politica culturale del Paese è un modo per rendere più efficienti i denari spesi dalla collettività: un obbligo morale nei confronti dei cittadini, ancora prima di essere un vincolo di bilancio.

Il sostegno alla produzione e alla distribuzione dei film mediante crediti d`imposta e detassazione di utili è diventato uno schema preso a modello in Europa: Francia, Germania e Regno Unito offrono da tempo vantaggi fiscali, e anche negli Stati Uniti, ogni Stato offre incentivi fiscali per attrarre le produzioni nazionali e straniere.

Come ha affermato nell’articolo del 9 giugno l’esponente del Pdl, le agevolazioni fiscali rappresentano un ponte tra il mondo dei produttori di film e il mercato degli investitori e delle banche, poiché le norme introdotte prevedono agevolazioni fiscali anche per imprese estranee al cinema e per le banche che investono nei film. Nel tempo, ciò consente di ridurre il peso dei finanziamenti diretti dello Stato, senza alcun nocumento per il cinema, che trarrà risorse dal mercato degli investimenti.

In termini quantitativi, il successo di queste misure è evidente: da giugno 2008 il settore del cinema è ricorso a crediti d`imposta per 114 film, chiedendo benefici per circa 48 milioni di euro. Questo ha consentito allo Stato di ridurre i contributi diretti alla produzione dai 46,5 milioni del 2007 ai 36,5 del 2009.

Inoltre, il saldo delle imposte risulta positivo: se da un lato vi sono le agevolazioni fiscali (minori entrate per 77 milioni di euro), esse sono bilanciate da maggiori entrate (173 milioni) dovute all`aumento delle produzioni cinematografiche nazionali e al ritorno di produzioni straniere sul nostro territorio, generando reddito e posti di lavoro.

Solo nel 2009, in Italia sono stati girati – grazie alle agevolazioni fiscali – sette importanti produzioni straniere (tra le quali: The American, The Tourist, Nine, Letters to Juliet); le due maggiori produzioni americane hanno speso da sole più di 30 milioni di euro nel nostro Paese.

Ne consegue che gli incentivi fiscali, hanno un duplice effetto positivo: creano gettito netto per l’Erario (+ 96 milioni di euro nel 2009) ed aiutano il Cinema a diventare, come in altre economie avanzate, un settore che genera ricchezza, senza alcuna necessità di “assistenza” da parte dello Stato.

Un considerevole successo per la Politica, che va verso il rinnovamento del nostro Paese.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share