Secondo una ricerca dell’Università del Vermont a Burlington e sponsorizzato dal National Institute on Drug Abuse (NIDA), i bambini che usano i videogiochi tre o più ore al giorno hanno ottenuto risultati migliori nei test delle capacità cognitive che coinvolgono il controllo degli impulsi e la memoria di lavoro rispetto ai bambini che non ne fanno uso.
I ricercatori del Vermont hanno esaminato i dati cognitivi e di imaging cerebrale dei bambini di nove e dieci anni che partecipano al più ampio studio sullo sviluppo cognitivo degli adolescenti. I soggetti dello studio sono stati divisi in due gruppi: quelli che non hanno mai giocato ai videogiochi e quelli che hanno giocato tre o più ore al giorno.
I ricercatori hanno valutato ciascun gruppo su due compiti che hanno valutato la loro capacità di controllare il comportamento impulsivo e di memorizzare informazioni, nonché la loro attività cerebrale durante l’esecuzione dei compiti. Gli scienziati hanno scoperto che i videogiocatori erano più veloci e precisi nei compiti rispetto ai non giocatori. Hanno anche scoperto una maggiore attività cerebrale nelle regioni del cervello associate all’attenzione e alla memoria e nelle regioni frontali del cervello associate a compiti più impegnativi dal punto di vista cognitivo.
Meno attività cerebrale è stata trovata nelle regioni del cervello legate alla vista. I ricercatori pensano che una bassa attività nelle aree visive possa essere dovuta al fatto che il cervello diventa più efficiente nell’elaborazione visiva a causa della pratica ripetuta del gioco.
Per quanto utili possano essere i videogiochi, tali vantaggi possono essere attenuati da alcune considerazioni; ad esempio, passare troppo tempo nel videogioco, escludendo altre attività importanti per l’infanzia e l’adolescenza sono alcuni degli aspetti negativi associati ai bambini che usano i videogiochi.
Pertanto, l’equilibrio nella gestione del tempo dei più giovani è fondamentale: i videogiochi possono portare i bambini a trascurare altre attività come fare i compiti, andare a dormire e avere interazioni sociali, che sono tutte attività straordinariamente importanti per lo sviluppo del loro cervello.