Innovazioni importanti nel campo dell’e-mobility
Chi crede nell’innovazione e nella trasformazione digitale non ha difficoltà ad applicare questo ragionamento anche per ciò che riguarda le macchine elettriche, altresì chiamate Electric Cars o E-mobility. Il tema è stato oggetto di attenzione anche del MIT di Boston (Massachussets Institute of Technology), il quale ha analizzato il futuro della mobilità elettrica. Dalle ricerche effettuate dal MIT, è emerso uno studio di particolare interesse. Il risultato di questo studio è il “Report of the Mobility of the future – Study insight into future mobility”. Questo report riguarda in maniera complessiva gli aspetti della mobilità elettrica. Secondo il MIT, solo nel 2030 il costo degli accumulatori si ridurrà del 50% rispetto ai prezzi attuali, raggiungendo i 124 dollari per kWh.
Lo studio è stato annunciato dalla rivista Nature Energy
e riguarda una batteria al litio liquido ed un elettrolita solido a base di zolfo ossolenio. Il litio allo stato liquido è contenuto in un involucro ceramico fatto di LLZTO (Polvere di ceramica conduttiva ionica) ed è mantenuto a temperatura superiore al suo punto di fusione che è di 180,5°C. Secondo la CEA, l’Associazione Europea dei Costruttori di Auto, da uno studio puntuale sulle alimentazioni delle auto emergerebbe che in Europa l’Italia non è in una buona posizione. Infatti, dall’inizio dell’anno 2020, sono state vendute solamente 7.000 macchine. I numeri importanti per questo settore vedono in prima linea la Germania, il Regno Unito, la Francia, Norvegia e Olanda.
Il problema delle batterie è molto importante nel mondo della mobilità sostenibile
e riguarda molti veicoli. La batteria agli ioni di litio è la parte centrale di ogni propulsione elettrica. Oggi è utilizzata un po’ ovunque, a partire dagli smartphone e personal computer, fino ad arrivare ai veicoli elettrici: per farla breve, per ogni genere di applicazione industriale. Questa batteria è stata inventata negli anni 70. Nel 2019, è stato assegnato un premio Nobel a John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino.
la ricarica dei veicoli elettrici si articola in quattro diverse modalità
per ciò che riguarda bicicletta elettrica, bike sharing, carpool sharing, charging point operator e car-to-x. La prima, detta anche ricarica lenta, utilizza la corrente alternata di una normale presa domestica. La medesima cosa può dirsi della seconda modalità che, però, aggiunge un sistema di sicurezza integrato nel cavo di ricarica. La terza modalità, ancora a corrente alternata, può essere lenta o rapida ed avviene presso i punti delle infrastrutture di ricarica, proprio come avviene per la modalità 4. Quest’ultima però utilizza corrente continua ed è sempre rapida. In sostanza,
è una tecnologia importante che rispetta l’ambiente
Secondo SI-IES, va promosso e studiato l’utilizzo di aree di parcheggio per macchine ibride ed elettriche. Importante è anche aumentare la presenza di colonnine per la ricarica di mezzi elettrici, al fine di sviluppare e promuovere la domanda e l’offerta delle macchine elettriche. Il piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica contiene tra l’altro indicazioni per garantire la distribuzione omogenea della rete di ricarica integrata ed interoperabile sull’intero territorio nazionale. La potenza di picco riguarda la reale potenza di un motore elettrico ed è determinata in ampia parte da quella della batteria che lo alimenta. Come per i motori endotermici, essa viene indicata in kW.
La differenza con i veicoli full-electric è che si deve distinguere tra potenza massima istantanea e potenza omologata
La prima è quella massima che il motore elettrico può sostenere per un breve lasso di tempo, per esempio per compiere un’accelerazione. Al contrario la seconda, che viene registrata sul libretto, è la potenza massima erogabile per lunghe percorrenze. In conclusione,
la S-IIES parla spesso di Smart Grid, Smart Cities, trasporto intermodale
poiché ritiene che siano argomenti che vanno sempre verso l’innovazione e la trasformazione digitale. Ecco qui il ruolo del DIHV. L’immatricolazione di auto in Europa nel terzo trimestre 2020 è il seguente: il 47,5% macchine a benzina; 27,8% diesel, il 0,9% elettriche, il 2,3% carburanti alternativi ed il 12,4% ibride. Infine, il 75% di tutte le colonnine è concentrato in solo 4 paesi: Olanda il 25,4%, la Germania il 20,3%, la Francia il 15,2%, la Gran Bretagna 14,3%. Il presidente della Gran Bretagna Johnson ha dichiarato che tra 10 anni nel suo paese si venderanno solo macchine elettriche.