Francesco Liberati ha pubblicato con Marsilio editore un libro eccellente dal titolo “La banca della gente”.
Il titolo del libro rispecchia molto gli interessi istituzionali della banca di credito cooperativo a partire quasi da un motto dell’autore che sottolinea spesso “noi siamo la banca del territorio” che vuol dire la banca della gente. È un lavoro molto apprezzabile, utile non solo per il settore delle banche di credito cooperativo ma per molti giovani interessati sul piano della ricerca, della conoscenza e per le tesi di laurea per comprendere l’evoluzione della banca di credito cooperativo dalle origini ad oggi.
La pubblicazione è suddivisa in due parti più una. La prefazione è autorevole, è di Gianni Letta e di Alessandro Azzi che hanno presentato l’autore come merita. Franco Liberati, nell’iniziare il suo lavoro “La banca della gente”, parte dalle origini citando la cassa rurale e artigiana dell’agro romano che fu fondata da 38 soci. L’autore traccia la storia del movimento cooperativo citando a pagina 35 le casse rurale italiane e Friedrich Wilhelm Raiffeisen. Costui è il fondatore delle casse sociali di credito, tuttora nei paesi in lingua tedesca, e che portano il nome di Raiffeisen.
L’autore non ha trascurato di soffermarsi sul credito cooperativo e dell’impegno cattolico, citando tra l’altro l’enciclica di Papa Leone XIII “Rerum Novarum”, che sollecitava i cattolici all’impegno sociale come testimonianza secondo il precetto evangelico ed il magistero ecclesiale.
Il Dott. Francesco Liberati ha dedicato pagine al Dott. Enzo Badioli, che nel 1963 divenne presidente e nello stesso anno fu costituito l’ICCREA e con successo ha contribuito allo sviluppo, con lungimiranza e valida strategia. È anche significativo il riferimento del socio Luigi Pastore, papà dell’amico Mauro Pastore attuale direttore generale di ICCREA ed anche eccellente dirigente della banca. Liberati nel 1987 ha assunto il ruolo di direttore generale ed è emblematico leggere e capire come la persona dia valore alla lira e poi all’euro. Non solo per somme elevate che la banca può erogare ma anche per somme modeste.
A pagina 121 scrive alcune righe che riguardano il piano strategico 1997-99 definito “uno strumento per la cooperazione del 2000” avendo, tra l’altro, un obiettivo cioè quello dello sviluppo della banca in maniera unitaria ed armonica nel suo complesso senza trascurare settori importanti o meno importanti. Durante il percorso c’è l’arrivo del Dott. Mauro Pastore, giovane brillante laureato a La Sapienza in Economia e Commercio e sin dall’inizio ha mostrato le sue capacità. L’autore evidenzia due doti di Mauro: la prima è la lealtà e la seconda è la trasparenza ed io aggiungo l’amicizia e la professionalità. Il Dott. Pastore ha avuto diverse esperienze lavorative tra le quali quella della direzione Federluss. Ha proseguito la sua carriera con l’ingresso, dopo detta esperienza, nella BCC con il ruolo di vicedirettore generale ed anche direttore delle risorse.
L’autore continua con la scrittura del libro parlando delle varie crisi che il nostro paese ha avuto con il coinvolgimento anche della banca e le relative preoccupazioni. Nella mia veste di socio, ricordo con piacere un mio intervento dove ho sollecitato la creazione di giovani soci della BCCR, che si è concretizzato successivamente.
Francesco Liberati si ferma al secondo capitolo in quanto il terzo lo chiama “futuro prossimo”, e coincide con la riforma del sistema del credito cooperativo italiano con un nuovo assetto organizzativo. Il presidente Liberati oltre ad avere iscritto “La banca della gente”, che è un lavoro di particolare interesse, è uomo per bene, capace, amico e disponibile nei confronti dei soci. Doti non comuni, almeno in questi giorni che viviamo.
Sono 250 pagine piacevoli, scorrevoli ed anche interessanti, in particolare per chi conosce scopi e finalità del credito cooperativo. Sarà per il mondo delle BCC, anche dopo la riforma, utile acquistare il libro “La banca della gente” (di Marsilio editore) poiché consente agli addetti ai lavori e non, di ben comprendere il ruolo di una banca che possiamo definire: “noi siamo diversi”.
Particolari complimenti all’autore per averci offerto una ottima opportunità.