L’Intelligenza Artificiale riconosce anche i baci nei film. Non si tratta di una semplice curiosità ma, anzi, è il sentore che tale sistema si può utilizzare in diversi ambiti e per diverse applicazioni per analizzare in modo rapido le immagini.
L’esperimento è stato fatto da un ragazzo, allora studente dell’Università di Stanford, che ha selezionato 10-20 minuti di circa 100 film, a quanto pare per lo più scene romantiche, estrapolando ogni secondo di ogni scena e utilizzandoli per inviarli al sistema e fargli analizzare le scene con un alto livello di precisione. Una sorta di database ma con scene di film, in modo da “addestrare” il software utilizzato per la rilevazione delle immagini.
Dallo studio è emerso che così come per il rilevamento di immagini di alta qualità di film, ci può essere lo stesso tipo di precisione nei sistemi di videosorveglianza. L’analisi di un’azione specifica è importante anche perché in media è stato stimato che durante la visualizzazione di filmati- nella fattispecie di videosorveglianza- l’uomo resta annoiato e ipnotizzato quasi, e dunque l’attenzione scompare dopo circa 20 minuti.
L’addestramento di questo algoritmo di apprendimento automatico potrebbe aggiungersi alle tante applicazioni che danno valore aggiunto alle potenzialità dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Ma sono presenti degli ostacoli etici: l’American Civil Liberties Union (ACLU- organizzazione non profit americana che si batte per difendere e preservare i diritti e le libertà individuali), ha denunciato questa azione in quanto non rispetta il diritto alla privacy. Dunque, l’utilizzo di questi robot e sistemi così all’avanguardia e in grado di rilevare con una precisione quasi maniacale video e audio, non viene utilizzato considerando le conseguenze che si possono avere sulla società civile, banalmente la vita delle persone che viene osservata da questo “Grande Fratello”.
Tanti i passi che devono essere fatti sul fronte della privacy, sono conseguenze con cui i tecnologi devono necessariamente fare i conti perché ci sarà sempre l’autorità, l’organizzazione, che manifesterà contro- giusto o non giusto- il diritto alla privacy anche se il movente, paradossalmente, è proprio quello di rendere sicuri i cittadini e migliorare il loro benessere.