Il piano per la prossima generazione

Continua la battaglia per prevenire la diffusione del Covid-19 con i vari strumenti a disposizione: il lockdown (già imposto dal governo nei mesi di marzo e aprile) e ribadendo puntualmente della necessità di un vaccino, unica arma che potrà porre forse fine a questa situazione emergenziale.

Il Consiglio europeo il 26 maggio scorso ha dato un invito alla Commissione europea proponendo un piano per la ripresa dell’Europa per tentare di far fronte ai danni che ha causato il Covid-19 a livello economico e sanitario (pesantissimi) ma anche a livello sociale e psicologico. Per riuscire a stare in piedi di fronte a tale situazione il piano segue due binari, intesi come le colonne portanti per portare avanti una strategia: Il rilancio attraverso il programma Next Generation EU con cui si prevede di accrescere le risorse su base temporanea per circa 750 miliardi di euro, pari al 4% del PIL europeo, di cui 500 miliardi sono destinati a sovvenzioni e 250 miliardi sarebbero messi a disposizione degli Stati membri sotto forma di prestiti da restituire tra il 2028 ed il 2056; ed il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) che riguarda il periodo 2021-2027 con una dotazione per impegni di spesa per 1.100 miliardi.

Complessivamente ai 1.850 miliardi di euro si aggiungono altri tre strumenti di sostegno: Pandemic Crisis Support, SURE (acronimo che indica la cosiddetta cassa integrazione europea) e la garanzia della BEI per 540 miliardi approvati dal Consiglio europeo del 23 aprile 2020. La cifra complessiva è di 2.390 miliardi.

Gli effetti del programma Next Generation EU, secondo la documentazione del nostro osservatorio ODAR, sviluppano tre scenari: scenario baseline, che considera le previsioni di medio-lungo periodo delle variabili macroeconomiche nell’ipotesi che il tasso di inflazione per i primi due anni non si discosti dall’andamento previsto della BCE; un secondo scenario con spinta inflazionistica, che si somma allo scenario di base dell’impatto espansivo previsto da NGEU ed un terzo scenario senza spinte inflazionistiche che si aggiunge allo scenario di base (dell’impatto espansivo previsto da NGEU) nell’ipotesi che questo intervento non modifichi il tasso di inflazione nei prossimi dieci anni.

Il governo italiano ha indicato le aree di intervento: digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità; istruzione e formazione, ricerca e cultura; equità sociale, di genere e territoriale ed infine la salute. In questo periodo si sono annunciate cifre elevatissime ma senza riferimenti precisi a partire dal Recovery Fund, diventato quasi uno slogan che potrebbe portare a spingere qualcuno a candidarsi per le prossime elezioni con un nuovo partito dal medesimo nome che però non verrà tradotto in lingua italiana. Il secondo partito, invece, sarà quello del MES. Tuttavia, anche qui non si adotterebbe la versione italiana di “salva Stati” dato che sarebbe una comunicazione troppo realistica e non porterebbe grossi consensi.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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