La Cina è vicina

Accordo Europa-Cina

La politica delle chiacchiere ormai è diventata una costante ed un comportamento che non sorprende più nessuno. Negli Stati Uniti d’America Trump è stato accusato di mancati rapporti con l’Europa. Si era chiuso in casa e parlava di ‘America first’. Mentre Biden nella campagna elettorale ha fatto capire al mondo il suo avvicinamento verso l’Europa e quest’ultima, facendo il controcanto, mostrava di essere contenta di questo avvicinamento. Quali sono i risultati? Che l’Europa se ne frega di Biden e fa l’accordo con la Cina, quella Cina democratica, rispettosa dei diritti umani, del non sfruttamento dei minori, insomma una Cina che cambia.

L’accordo è stato condotto dall’Unione Europea durante la presidenza tedesca della Merkel.

Ho detto durante, ma potremmo scrivere a trazione costante tedesca. Il lavoro svolto dalla Merkel è a buon punto, o meglio, a un punto molto avanzato. Lo ha confermato il vicepresidente della Commissione UE che gestisce la delega del commercio: “per come stiamo procedendo, possiamo concludere già entro l’anno”. La Merkel intende lasciare il semestre facendo capire a tutti che è lei la protagonista, anche verso la Cina. Non a caso, Berlino in questi giorni ha impresso un’accelerazione ai negoziati e, secondo alcuni cosiddetti osservatori, la presidenza tedesca voleva a tutti i costi, come già detto, chiudere prima di passare la mano, al punto che il ritmo delle trattative negli ultimi giorni ha sorpreso persino alcuni negoziatori degli altri paesi europei.

E l’Italia?

L’Italia è sempre in prima linea visto il suo ruolo importante, infatti c’è un silenzio assordante su questo accordo e quanto prima sentiremo dire, ancora una volta, che siamo un modello anche per gli accordi commerciali tra Cina e Germania o Cina ed Europa. Gli accordi dovrebbero concentrarsi su investimenti cinesi, noi verso la Cina in quanto la Cina lo sta già facendo da tempo e lo vediamo quotidianamente non solo in Italia, ma anche in Europa e in Africa.

Gli europei, stando ad indiscrezioni, avrebbero ottenuto impegni nelle aree sensibili, quelle nelle quali il regime di Pechino si muove da due anni senza particolari scrupoli, a partire da trasferimenti forzati di tecnologia che obbligano le industrie a cedere segreti industriali. La libertà di movimento di Pechino, che spesso persegue all’estero obiettivi politici e non solo commerciali. La trasparenza nei sussidi pubblici dei prodotti cinesi di beni come l’acciaio o i pannelli solari che inondano i mercati mondiali a prezzi imbattibili e noi, che sventoliamo una bandierina che non si sa di che colore è, puntiamo al Made in Italy.

Pechino ha chiesto ancora più accesso al mercato europeo per gli investimenti per le proprie imprese, tra queste quelle relative alle energie rinnovabili nel suo complesso. L’Europa dice di urlare, ma probabilmente dentro un bunker, infatti nessuno ascolta e tra le cose molto delicate rientrano i ricorsi ai lavori forzati imposti dalla Cina agli iuguri dello Xinying. Un’etnia turca a nord ovest della Cina, sottoposta a questo tipo di vita ma siccome la Cina è lontana, è bene non preoccuparsi mentre poi ci sorprendiamo dell’Egitto o di altri paesi.

Quali le conclusioni?

La conclusione è che il 2020 è stato un anno pesantissimo, ma gli affari la Germania li ha portati avanti lo stesso, non per favorire l’Europa ma per favorire sé stessa. E noi, in Italia, continuiamo ad essere sempre un modello ed i primi della classe. L’importante è crederci e dirlo in silenzio, per non far ridere i polli.

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Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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