Lockdown e bullismo, i dati Moige

Moige: il lockdown ha aumentato del 10% gli episodi di bullismo e del 8% quelli di cyberbullismo tra i minori in Italia.  Dalla presentazione dei dati Moige-Piepoli: più della metà (54%) dei minori in Italia ha subito prepotenze. ‘’Serve più formazione e protezione dei minori, da parte di tutti, a partire dai social. Ancora tanti i pericoli per i nostri figli’’. Il dato del 2020 era del 44%, mostrando un marcato aumento dovuto al lockdown.

 Nell’incontro del 2 febbraio scorso a Palazzao Giustiniani, il MOIGE ha presentato  i dati dell’indagine “Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web”, realizzata dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web e i vari device intervistando 1.316 minori dai 6 ai 18 anni. L’evento è stato l’occasione anche per lanciare la VII edizione della campagna “Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk”, che coinvolge ogni anno migliaia di studenti, docenti e genitori.

Emerge un intenso uso del web: il 22% dei minori supera le 5 ore al giorno connesso (al 15% dei minori capita sempre o spesso di rinunciare ad ore di sonno per stare di più su internet), il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione (nel 2021 era il 59%). Contestualmente, il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020.

Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%). Nel caso del cyberbullismo, invece, il 14% ha subito scherzi o telefonate mute, l’11% ha ricevuto insulti tramite messaggi istantanei, il 10% tramite SMS, il 3% tramite foto o video e, addirittura, il 2% ha ricevuto minacce. In queste circostanze, il sentimento più diffuso è la solitudine e il sentirsi isolato (28%), seguito dalla rabbia (27%) e dalla paura (25%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato.

Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono ad episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

Antonio Affinita direttore generale Moige – Movimento Italiano Genitori ha così commentato i dati: “Come genitori siamo preoccupati perché i dati dell’indagine, confermano il vissuto quotidiano delle mamme e dei papà, in merito alle preoccupazioni dell’uso della rete. Purtroppo, i social fanno presa sui nostri figli nel delicato periodo dell’adolescenza offrendo accanto a momenti di condivisione anche sempre più spesso situazioni di disagio e pericolo, con inadeguati strumenti di tutela. Con il nostro progetto Giovani ambasciatori puntiamo come primi educatori a fare rete con le agenzie educative come le scuole, le associazioni sportive, ed il mondo del volontariato, per fare fronte a questa emergenza sociale dei minori che sentiamo tutti nostri figli” .

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share