Internet, Formazione e tecnologia

Costante uso della tecnologia su Internet

La pandemia causata dal nuovo coronavirus, Sars-Cov2, ed il consecutivo lockdown hanno evidenziato una significativa pressione sulle infrastrutture di molte città italiane e nel resto del mondo. Milioni di persone hanno usufruito di Internet sia in campo professionale Smart Working e formazione, e sia in campo ludico (streaming tv ed il gaming online) fino ad arrivare all’e-commerce (beni alimentari e non).

Il traffico su rete Wi-Fi

Si è registrano uno spostamento del traffico dati dal centro città alle aree suburbane e residenziali, in quanto il lockdown ha comportato una minore mobilità e circolazione all’interno delle città stesse. E la maggior parte degli aumenti di traffico dati è stata assorbita dalla rete fissa, dove l’incremento è compreso tra il 20% e il 100% sulle reti a livello globale. È sottinteso che la rete Wi-fi sia stata fondamentale in questo momento di emergenza.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei servizi streaming si è registrato un importante aumento al punto che i principali fornitori hanno ridotto la qualità dei loro servizi per evitare limitazioni di capacità.
Ci sono stati anche significativi aumenti dei dati nei servizi bidirezionali, come i software e le App per le videochiamate o le piattaforme per consentire il cosiddetto “lavoro agile” (Smart Working). Un dato rilevante è stato registrato dalla piattaforma Zoom, società che fornisce servizio di videoconferenza, con un aumento del 535% del traffico giornaliero durante la pandemia, dal momento che un gran numero di persone usa, ed ha utilizzato, le videoconferenze per svolgere il lavoro quotidiano.
Un ambito in cui si è registrato un cambiamento significativo riguarda la formazione e l’offerta delle scuole e delle università per fronteggiare l’emergenza attraverso una presenza virtuale ma costante. È stato un cambiamento culturale drastico al quale mondo accademico e scolastico hanno dato il proprio contributo con la Didattica a Distanza (DaD). Si è trattata di una soluzione di emergenza che ha consentito alle scuole di adeguarsi al contesto pandemico che si stava vivendo che ha impedito la prossimità fisica. Tuttavia, non sono mancate le criticità legate soprattutto alla disponibilità dei dispositivi tecnologici in famiglia e alla capacità della rete di sostenere l’aumento del traffico dovuto al lavoro agile e all’uso ludico della rete. Il primo aspetto è confermato da un documento Istat (aprile 2020) in cui emerge una fotografia desolante: tre famiglie su dieci non hanno un pc o un tablet a casa e i nuclei familiari più sofferenti sono quelli del Sud. Da qui il 10% dei ragazzi non ha dispositivi in famiglia e solo il 6,1% ha un dispositivo personale.

Aspettando il 5G

Si parla da diversi anni di evoluzione della telefonia cellulare che ha portato alla sperimentazione della tecnologia di quinta generazione, 5G. Tale rete è considerata come uno dei presupposti dello sviluppo denominato Internet of Things (IoT), termine con il quale si vuole indicare la possibilità di estensione della rete internet a tutti gli oggetti in grado di supportare le tecnologie necessarie. Si sostiene che “tutte le cose” possono comunicare tra loro per mezzo della rete internet scambiando le informazioni, e, IoT assieme a 5G hanno un potenziale che potrebbe essere sfruttato in diversi contesti tra cui rendere le nostre città “intelligenti” (Smart Cities) così come le case, Smart Home.

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