Scuole connesse

Alcuni la chiamano “flip classroom”, la classe capovolta. Stiamo parlando dei metodi didattici che si stanno facendo strada in questo periodo di lezioni forzate via web, che si tratti di scuola primaria o università. Ma probabilmente non si sta facendo altro che accelerare un percorso che sarebbe iniziato in ogni caso con l’avvento del 5G.
 
La connessione veloce è ormai al servizio di molti da diversi anni e in queste settimane risulta quasi un bene primario visto e considerato che l’unico modo per poter interagire lo abbiamo via Skype, WhatsApp e tutte le altre forme di comunicazione virtuale che ci consentono di farci sentire distanti soltanto fisicamente. Ma questa separazione, oggi forzata, potrebbe essere il preludio di una situazione che il 5G ci avrebbe fatto scoprire. Certamente non nei termini così severi come li stiamo vivendo oggi ma con un approccio ancora più” smart”. Il 5G soppianterà il 4G in particolare nell’aspetto qualitativo (ci sarà una maggiore velocità) e questa connessione ultraveloce e “ultra Smart” aiuterebbe a riformulare il percorso e i contenuti dell’educazione scolastica. Durante le lezioni online si possono chiamare a partecipare anche esperti, divulgatori, professori che entreranno virtualmente nelle case degli studenti “interrompendo” le lezioni e dando quei contributi che difficilmente, ma solo per questioni logistiche e di impegni trasversali che si hanno, avrebbero raggiunto gli allievi in modo così diretto ed efficace. Avere l’opportunità di interagire in tempo reale con gli esperti. Questo presuppone l’esistenza di una varietà di aspetti propedeutici per la buona riuscita del risultato. Innanzitutto, la riapertura delle scuole ma anche dei passi preliminari che, specialmente in Italia, bisognerebbe fare a partire dalla presenza dei computer nelle aule. E ancora una adeguata formazione al corpo docente il quale deve essere in grado di operare in una “scuola digitale” come formatori e moderatori per i propri ragazzi.
 
Oggi abbiamo un’emergenza che ha delle dimensioni che sono andate ben oltre ciò che immaginavamo. Tutti i paesi del mondo sono stati colti di sorpresa ma si può reagire ed agire in modo da far diventare questa parentesi infelice una finestra che guarda con positività e coraggio al cambiamento. Il mondo è già stato fortemente modificato negli ultimi due decenni, pertanto risulta necessario farsi trovare preparati a ciò che accadrà “fuori”.

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