Ceto Medio 2

 Si discute molto sulla definizione del termine CETO MEDIO seguendo ideologie di differente estrazione e inclinazione politica: preferiamo in questa nota proporre l’interpretazione forse piu’ banale, ma facilmente comprensibile …….” classe di appartenenza di coloro che siano (ma anche “credano di essere”) in una situazione economica che consenta loro un tenore di vita sufficiente a mantenere se stessi e la propria famiglia in condizione di affrontare i problemi quotidiani con medie situazioni di stabilita’ e di speranza in un futuro almeno discreto.”  Banalizzando, ma non troppo, farsi un paio di vestiti all’anno, curarsi adeguatamente, trascorrere un periodo estivo di riposo, magari al paese della vecchia zia, far studiare i propri figli sperando in un loro futuro possibilmente migliore; nell’epoca attuale orientarsi nel continuo e impetuoso crescere tecnologico, aggiornandosi per quanto possibile e in molti casi facendo opera di assistenza civile e umanitaria.

Riferimento di sicura appartenenza ai valori attuali un reddito familiare tra i 20.000 e i 60/70.000 euro lordi all’anno: cifre da prendere con ampio beneficio d’inventario, in presenza di costi medi assai variabili secondo le differenti fasce territoriali, ma pur sempre credibili. 

Il CETO MEDIO, comunque lo si voglia definire, ha costituito senza alcun dubbio uno degli archetipi alla base dei moderni concetti di democrazia, cosi’ come è stata elaborata nei nostri Paesi occidentali. Attraverso lotte e discussioni di ogni tipo, ma chiunque abbia un senso del divenire delle nostre vicende umane, di destra o di sinistra che sia, non puo’ negare rilevanza a tale Ceto Sociale. E il suo attuale declino non puo’ non impensierire, e di molto. 

Il nostro Paese ha rappresentato un esempio di massimo rilievo nella formazione della Classe Media nel corso dei secoli, a partire dal Medio Evo. Accenniamo ai Mercanti toscani che gia’ attorno all’anno Mille se ne andavano in giro per l’Europa a vendere le proprie mercanzie o alle gloriose Repubbliche Marinare che rifornivano i porti del Mediterraneo (ed oltre), non dimenticando i secoli rinascimentali che hanno visto il sorgere di una vera classe media in Europa e in molti degli Stati italiani preunitari.

Ma è stata la rivoluzione industriale, a partire dal 1700 che ha fornito la spinta piu’ forte all’affermarsi del CETO MEDIO. Manovalanza di alto livello tecnico, Gestori di Imprese di alto contenuto tecnologico, Funzionari dello Stato e di Entita’ Pubbliche di livelli medio elevati, Operatori di una serie crescente di Servizi aperti al Pubblico e cosi’ di seguito, hanno fornito la maggioranza degli appartenenti al Ceto. Ma con rilevantissime ricadute di carattere politico ed associativo, perche’ la politica –a qualsiasi colore appartenga- è bene ricordarsi che costituisce l’ARTE di equilibrare le richieste dei ceti sociali e di fornire risposte le piu’ possibili aderenti alle richieste ed alle necessita’ del POPOLO ed utili alla NAZIONE.

Ora stanno cambiando le regole del gioco in modo vistoso, per assottigliamento di uno dei maggiori giocatori, il CETO MEDIO per l’appunto, solo in pochi se ne sono accorti (v. l’ottimo articolo a firma di Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 23 agosto).

Anche questa volta noi italiani, probabilmente senza che i piu’ se ne siano accorti, siamo arrivati tra i primi al nocciolo della questione: le vecchie logiche politiche ed i vecchi vocaboli della politica stanno cambiando, anzi sono gia’ cambiati. Destra/Sinistra; Socialismo/Liberismo; Stato/Europa Unita continuano ad esistere, ma con significati ed attribuzioni nuove, altrimenti periranno.

Caso strano, ma reale, al momento la vecchia Democrazia Cristiana sembra sopravvivere (anzi da qualcuno viene rimpianta), ma il motivo e’ chiaro: la sua forza stava nel solidarismo cattolico, vago e omnicomprensivo unificatore del tutto: Papa Francesco nelle sue omelie sul problema di difficilissima soluzione della immigrazione ne costituisce un esempio.

Ma non basta discutere tra SOVRANISMO o PARTICOLARISMO e urgono altre idee. Al momento il richiamo e’ forte: SALVIAMO IL CETO MEDIO. 

 

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