Se ci stavamo chiedendo cos’altro ancora ci riserverà il futuro tecnologico e quanto ci avvicineremo a ciò che alcuni film sono riusciti a predire nel campo tecnologico e innovativo, la risposta sta qui. I popcorn arriveranno dall’alto in totale autonomia “a cavallo” di un drone.
Amazon ha dato il via alle consegne a domicilio eseguite dai droni. Per la precisione si tratta ancora di un test, ma la riuscita è perfetta. Guidato da un GPS ha raggiunto le prime “cavie” nelle campagne di Cambridge, in Inghilterra. Il viaggio è durato 13 minuti.
I droni di “Amazon Prime Air” si trovano in un magazzino dell’azienda e all’occorrenza vengono caricati degli accessori richiesti dagli utenti; vengono posizionati su di un rullo pronti a decollare in automatico. Sono presenti alcune limitazioni riguardanti il peso trasportabile e la durata massima del viaggio: non superare i due chili e percorrere lunghezze per un massimo di 30 minuti. Altra condizione riguarda il servizio di consegna che può essere effettuato soltanto durante il giorno e, chiaramente, le condizioni meteo necessariamente favorevoli. Si aggiunge il fatto che è stato chiesto ai clienti di posizionare un particolare tappeto in modo tale che il drone riconosca il punto di atterraggio. È piuttosto chiaro che al momento, in questa fase di test, si richiedano delle “accortezze” in più da parte degli utenti, ma proprio per stare al passo con l’innovazione e non meravigliarsi se ciò che pensiamo sia fantascienza, sono convinta che non ci sarà neanche più bisogno che gli utenti predisporranno questo “tappetto riconoscibile”. Probabilmente verranno disposti dei sensori sul drone in modo da permettergli di identificare il luogo dell’abitazione, e ovviamente l’abitazione stessa. Oltretutto, si sta pensando di utilizzare diversi tipi in base ai pacchi da consegnare e anche al luogo da raggiungere.
Ma il palcoscenico di questi droni non è stato soltanto inglese. Altri attori protagonisti della scena sono gli Stati Uniti. A Christiansburg, Virginia, la startup di Alphabet- Wing- ha iniziato ad effettuare le consegne a domicilio con i droni. Lo stesso ha fatto UPS (United Parcel Service) ma iniziando con i prodotti sanitari, dopo aver avuto l’autorizzazione commerciale dalla Federal Aviation Administration. Il problema è che non sempre si ottengono permessi e, specialmente sul territorio americano, diventa più complicato ricevere il “foglio di via” per questo tipo di voli.
Si pensa, al momento, di utilizzare i droni soltanto nelle zone di campagna dove i servizi non riescono ad essere veloci ed efficaci come nelle zone urbane. Si tratta di una motivazione valida certamente ma che resta in superficie, a mio modesto parere, conoscendo gli squali del marketing e i loro obiettivi espansivi, per usare un eufemismo.
Ben venga una novità di questo genere che potrebbe servire ad aiutare molte persone, specialmente coloro che, per l’appunto, abitano lontano dalle zone urbane.