Ripartire anche con i robot

Per affrontare l’inevitabile crisi che questa pandemia ha provocato (forse accentuato, disuguaglianze?) non basta soltanto la leadership da parte di tutti coloro che si sono ritrovati ai vertici governativi e non. Contano anche molto le caratteristiche strutturali, come l’organizzazione di un sistema sanitario. Con questa pandemia non si è fatto altro che sottolineare la diversità dei vari sistemi a seconda del Paese, ciò dovuto alle differenti visioni sociali, alle caratteristiche demografiche, alla storia di quel Paese e alla sua economia. Insomma, le vedute sono ampie e diverse ma ad ogni cosa corrisponde un perché. Questa sarebbe l’occasione per rimodulare alcuni comparti dei Paesi, lasciare le politiche divisorie e affrontare la sfida in modo unitario e senza dialoghi sterili. Ripartire dal sistema istruzione, educazione, sanitario, commerciale. Perché non incentivare lo sviluppo di tecnologie come i robot per aiutare/supportare questa fase di emergenza? Le macchine in grado di aiutare gli esseri umani, che sia un contesto domestico oppure lavorativo. Indubbiamente questi robot non si costruiscono da soli ed è importante che vi sia una collaborazione con il mondo delle aziende specializzate in robotica e automazione.
 
Si sta molto parlando del calcolo da parte di algoritmi su una mole di dati riguardante l’emergenza pandemica, a cui abbiamo assistito e assistiamo, e tali algoritmi si stanno rivelando anche molto importanti per la ricerca di farmaci- sostiene il professor Paolo Dario, ordinario e direttore dell’istituto di biorobotica del Sant’Anna di Pisa- ma i robot, macchine fisiche, possono offrire anche un altro aiuto quale quello di sollevare pesi. Li si possono costruire e “reclutare” per effettuare l’igienizzazione degli ambienti, ad esempio negli aeroporti; schierarli dalla mattina alla sera per fare da tramite tra il medico e il paziente; aiutare le persone più anziane ad intraprendere connessioni video per restare in contatto con familiari e il mondo esterno. Si pensa perfino che possano rilevare la temperatura delle persone. Apparentemente potrebbe sembrare una visione fantascientifica, anche perché si richiede la presenza dell’uomo nelle mansioni più semplici, ma se non si incomincia a stilare una visione lungimirante e ad applicare una volontà seria di cambiare effettivamente l’assetto organizzativo di alcuni sistemi (a partire da quello sanitario) forse siamo destinati ad una infelice decrescita.
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