Il borsellino elettronico: argomento tanto discusso e chiacchierato già dal più recente passato, anche se rimasto ancora solamente discusso e, appunto, chiacchierato.
Sicuramente ci stiamo avviando verso l’attuazione di questo dibattuto modello ma come mai l’italiano fa così fatica a rinunciare al contante? Possiamo giustificare con la cultura, l’abitudine e purtroppo anche con la scarsa informazione e tendenza all’innovazione di un paese in cui l’età media è alquanto alta, e sarà proprio questa la causa, se così può essere chiamata, di questa scarsa tendenza all’innovazione?
Le nuove generazioni non possono sicuramente essere prese in considerazione poiché già dalla generazione dei Millennials viene tutto gestito perennemente connessi alla rete, dal più insignificante messaggio alle transazioni ed ai pagamenti e probabilmente è proprio grazie a loro che tra il 2013 ed il 2018 l’uso delle carte di pagamento è aumentato del 71.5% ed il valore medio delle transazioni è diminuito da 75€ a 63€, calo che va a dimostrare la maggior diffusione della carta di pagamento nella vita quotidiana. D’altra parte, i dati della Banca d’Italia mostrano sicuramente un aumento delle transazioni con le carte ma ancora troppo lento per scalzare il primato del contante.
Il governo giallo rosso a questo proposito parlava di sfida ai controlli: puntava ad una maggiore diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, in modo da togliere gradualmente spazio a chi vuole utilizzare il contante per scopi illeciti. Diventerà quindi oggetto comune il dibattuto borsellino elettronico o rimarrà una povera idea? Riuscirà l’innovazione a correre più veloce dell’abitudine e della tradizione in una nazione che, per quanto dir si voglia, è sempre più “vecchia”?
