Connected care

La cura del paziente in tutte le sue fasi dalla prevenzione alla riabilitazione è sempre stata determinante. Tuttavia, i tempi che stanno trascorrendo e che stiamo vivendo ci stanno imponendo una maggiore qualità e personalizzazione dell’assistenza sanitaria attraverso decisioni terapeutiche personalizzate con lo strumento del teleconsulto, del monitoraggio a distanza dell’andamento della malattia. Sono aspetti che si adattano alle terapie da adottare ma soprattutto garantiscono una continuità di assistenza, non solo nei pazienti cronici.
 
La corsa alla “salute digitale” è incominciata ed è inarrestabile e i vantaggi che si traggono sono per il singolo paziente ma anche per il sistema sanitario. Dal Piano Colao sono stati presi alcuni spunti come rilancio per la sanità, con il digital health nazionale, per connettere tutti gli attori del sistema e consentire anche di sfruttare a pieno i dati sanitari. Questi ultimi, l’oro informatico, servono per personalizzare gli interventi terapeutici, monitorare la salute dei cittadini- dunque prevenzione- rendendo diagnosi e prestazioni più efficienti e anche con una certa rapidità, visto che si parla di potenziare una rete di connessione dei dati.
 
Eppure le strutture sanitarie non dovrebbero limitarsi ad usufruire dei dati clinici raccolti solo in ospedale (cartelle elettroniche, fascicoli di pazienti). Sarebbe opportuno “collezionare” anche i dati presenti sul resto de territorio. Come? Attraverso sensori ambientali, dispositivi indossabili e integrarli con i dati raccolti a livello sanitario. Il motivo si trova nell’ormai nota connessione che c’è tra l’uomo e l’ambiente in cui si vive: smog, inquinamento acustico e altri fattori che possono coincidere sul nostro stato di salute fisica e mentale. Tutto ciò ci porta a parlare di una raccolta di dati per prevenire stati psico-fisici che possono portare ad una malattia.
 
Certo, i dati non devono essere frammentati ed anzi il più accurati possibile- nel rispetto della privacy- al fine di migliorare la qualità della vita della collettività e, a tal proposito, sarebbe anche giusto adottare politiche volte all’aderenza da parte dei cittadini di queste forme digitali e di raccolta dati, considerato che una sfida che si combatte ancora è quella della fiducia dei cittadini. Far conoscere e promuovere una sanità digitale che si basa sulla raccolta e l’utilizzo dei dati tramite l’Intelligenza artificiale potrebbe generare maggiore tranquillità nel cittadino facendogli toccare con mano la preziosità dell’IA come nostro alleato. La privacy? Questa raccolta dati non va a ledere la privacy, o comunque non più di altre App che scarichiamo comunemente e ad occhi chiusi.
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