L’Internet of Things all’interno della casa

Le rivoluzioni nel campo dell’Internet of Things (IoT) passano fondamentalmente per due filoni: la domotica e la sostenibilità, che si intrecciano tramite soluzioni tecnologiche in grado di modificare a fondo la vita domestica. 

ll concetto di Internet of Things si riferisce ad un’infrastruttura nella quale miliardi di sensori incorporati in dispositivi di uso quotidiano sono progettati per registrare, trattare, conservare e trasferire dati; essendo associati a identificativi univoci, interagiscono con altri dispositivi o sistemi che sfruttano le capacità di collegamento in una rete comune. Uno degli sviluppi specifici dell’IoT è rappresentato dalla domotica: basta pensare a sistemi di illuminazione intelligente, frigoriferi che segnalano la data di scadenza dei cibi, impianti di riscaldamento che si accendono da remoto con lo smartphone, termostati, stazioni di fumo o meteorologiche, lavatrici, forni connessi e controllabili a distanza tramite Internet.

L’Internet delle cose include ogni dispositivo che utilizza come tecnologia di rete il protocollo Internet, definito a livello mondiale come la tecnologia di rete standard.

I concetti alla base dell’IoT non sono nuovi se presi singolarmente, l’utilizzo di sensori per la rilevazione dei parametri ambientali, gli allarmi, le tecnologie di lettura ottica, RFID, l’automazione industriale e civile sono consolidati.

I recenti progressi in alcune delle piattaforme tecnologiche e dei software hanno iniziato a spostare gran parte delle tecnologie "industriali" dell’internet degli oggetti nel flusso mondiale degli usi e dei consumi.

Nei prossimi anni, secondo Gartner, assisteremo ad un boom di oggetti interconnessi in tutto il mondo, complessivamente più di 3,3 miliardi nel 2018, soprattutto per i settori della smart home, del commerciale e dei trasporti.

Il mercato verticale smart home segnerà un incremento del 21% nel 2016, con 339,1 milioni di oggetti connessi (145 milioni nel 2015). Si tratta di applicazioni di tipo consumer e riguardano la vendita di smart tv, set-top-boxe di ultima generazione, servizi e applicazioni per l’automazione domestica (termostati, smart meters, sistemi per la sicurezza, sistemi per il controllo anche da remoto dell’illuminazione, apps per interagire con gli elettrodomestici e molto altro).

Pensando a più alto livello ed introducendo il concetto di prosumer (che ricordiamo è definito come un utente in grado di produrre energia propria e di scambiarla in rete quando questa è in eccesso o quando è più conveniente) l’utilizzo di dispositivi IoT e tecnologie innovative come le smart grid porterà ad una vera e propria rivoluzione nel contesto del risparmio energetico in ambito home e di interi quartieri e/o città.

Al riguardo il Distretto Domus (www.distrettodomus.it) sta lavorando ormai da anni per offrire soluzioni tecniche altamente innovative volte al risparmio energetico di abitazioni e città e alla sicurezza in home di persone e strutture, che sfruttino dispositivi IoT di ultima generazione, piattaforme pervasive di gestione, smart grid come infrastruttura di rete e il cloud computing come elaboratore e gestore finale dei diversi applicativi.

Nell’introdurvi le finalità del Distretto Domus, che ricordiamo è nato dal PON di Ricerca e Competitività 2007-2013 rivolto alle Regioni della Convergenza (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) e gestito dal MIUR, la redazione di Sentieri Digitali, attiverà una rubrica settimanale, tramite la quale fornirà informazioni dettagliate sugli ultimi ritrovati tecnologici in ambito smart home.

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