Droni: alcune applicazioni, lo stato dell’arte ed una regolamentazione ancora insufficiente

Gli aeromobili a pilotaggio remoto (APR), comunemente chiamati droni, stanno invadendo i nostri mercati. I media, la carta stampata e l’opinione pubblica inglobano oramai quotidianamente notizie sul loro utilizzo per gli scopi più svariati e spesso caratterizzano i più solidi trending topic delle conversazioni in Rete. Vediamo un rapido excursus sui più interessanti ambiti di utilizzo emersi di recente.

Prevalentemente si utilizzano i droni per raccogliere informazioni, sia mediante foto e video che mediante la trasmissione dati con dei sensori. Si parla in tal proposito di monitoraggio ambientale, ovvero di sfruttare i droni per controllare situazioni critiche affinché sia possibile prevenire le emergenze. Una bella storia è quella di Enrico Natalizio, giovane calabrese in fuga in Francia, e del suo progetto, nel quale dimostra come grazie agli APR si può monitorare le condizioni di un fiume, riuscendo a prevenire un potenziale alluvione. I droni in questo caso permettono una maggiore flessibilità, oltre che un abbattimento dei  costi se si considera che per monitorare un fiume non sarà più necessario far volare un elicottero. La nuova tecnologia permetterà di automatizzare i processi rendendo anche il cittadino protagonista.  Questo accadrà nel momento in cui i sensori rileveranno i dati e comunicheranno con il drone che a sua volta rileverà delle informazioni scattando delle foto e mandando i dati ai centri di controllo in remoto. I cittadini, in questo modo, mediante un’app potranno interagire con il sistema e potranno anche rendersi protagonisti, facendosi produttori di informazione documentando con il loro smartphone eventuali criticità e problematiche in atto, comunicandole mediante l’app al server centrale. Tutto ciò darà vita ad un sistema social virtuoso, che trae giovamento e valore aggiunto dalla proattività degli utenti in piena modalità crowdsensing. Una funzione di utilizzo dei droni che può essere molto utile socialmente per ciò che riguarda l’impegno civile al servizio della collettività e volta alla salvaguardia del territorio.

Con un sistema analogo a quello appena citato un drone potrebbe risultare molto efficace anche nell’ambito dell’agricoltura e del controllo dei raccolti, pensiamo a quanto potrebbe essere utile per monitorare, ad esempio, lo stato di salute dei nostri vigneti.

Sempre a proposito di monitoring possiamo considerare  l’edilizia e il monitoraggio architettonico, utile dunque nel rilevamento di aree fatiscenti da ritoccare e restaurare, soprattutto se queste sono nascoste o situate in location difficilmente raggiungibili.

L’utilizzo dei droni si sta rilevando anche in ambito giornalistico, molte redazioni adottano i droni per fare giornalismo mediante robot, si parla in tal senso di data journalism dove il cuore del business e raccogliere dati e mappare determinati territori. Questo torna molto utile per fare giornalismo d’inchiesta laddove spesso la situazione ed il rilevamento dei dati non sono molto agevolati, anche qui entrerebbero in gioco foto e videocamere, sensori e gps. Lo stesso settore della sicurezza sta testando dei sistemi di controllo che sfruttano il telerilevamento dei droni. Aspettiamoci molti APR di proprietà delle forze dell’ordine utilizzati in ambito di tracciamento, sicurezza ed investigazione.

Il tema della sorveglianza coinvolge i droni a tutto tondo, anche se il tema è la condotta studentesca e c’è da controllare, ad esempio, che degli studenti non copino. Notizia recentissima racconta che in Cina hanno utilizzato dei droni per controllare gli studenti durante i test all’università.

Amazon non sta più nella pelle, già da qualche anno sta studiando un servizio di delivery che si serve dei droni(Amazon Prime Air). Il libro che acquistiamo su Amazon ci verrà consegnato direttamente da  un APR partito dal magazzino più vicino.

Uno dei progetti più virtuosi mediante droni è Aquila – Internet.org: un progetto  ideato da Facebook che riguarda le infrastrutture e che mira a portare l’accesso alla Rete anche nelle zone più disagiate del pianeta. Questa iniziativa sfrutta dei droni che si alimentano mediante pannelli solari e portano l’accessibilità ad Internet nei territori che sorvolano.

I droni possono essere utilizzati anche in ambito marketing, per osservare e monitorare il proprio pubblico, il proprio target, catalogando i comportamenti di consumo,per fare analisi di dati e analisi di mercato, in tal senso sarà possibile modificare la propria strategia attuandola su misura rispetto ai target di riferimento. In ambito di marketing e in particolare di brand management possono essere utili per comunicare la marca, per trasmettere un determinato posizionamento oppure al servizio della brand image e della brand identity.

Chiaro che quando si comincia a trattare i temi dell’indagine, delle analisi di mercato, dello studio dei comportamenti di consumo, si entra in merito a tematiche giuridiche piuttosto scottanti inerenti la tutela della privacy dei consumatori. Quello delle normative e di una legislazione che regoli l’ambito droni è un problema in corso. In molti casi non vi sono delle leggi, delle regole esaustive ed efficaci che vadano a regolamentare i voli a controllo remoto. In Italia l’ENAC(Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) è il primo ente in Italia che sta cercando di elaborare un quadro normativo efficace. La FAA(Federal Aviation Administration) negli Stati Uniti ha varato un regolamento che però è ancora pieno zeppo di ambiguità. Quindi, se nell’ambito degli applicativi si stanno facendo passi da gigante, è necessario che si progredisca e si stia al passo anche in ambito normativo e legislativo, ma purtroppo sembra che tutto ciò non avvenga, le norme e la chiarezza ancora scarseggiano.

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