Parliamo in questo momento del raggruppamento INWIT- TIM- VODAFONE che si sono aggiudicati il bando di gara al fine di coprire, nel nostro Paese, con la rete di telefonia 5G le cosiddette aree remote del Paese. È stata seguita la procedura prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, precisamente PNRR.
La gara è stata vinta con contributo complessivo di 345,7 milioni di euro a fronte di una base di gara di 567 milioni. INWIT è la società nota ormai come quella delle Torri di telecomunicazioni e, in questa gara, ha avuto il ruolo di mandataria. È bene precisare che la procedura è stata rivista per quanto riguarda i vincoli di copertura fissata al 40% con aree da coprire ridotte da 2403 a 1021 ed il valore del contributo pubblico abbastato da 947 a 567 milioni.
Invece, è stata confermata la percentuale prevista in maniera massima dell’aiuto pubblico fissata al 90%. La compagine in questione si è aggiudicata tutti e sei i lotti. Il consorzio INWIT- TIM- VODAFONE si è aggiudicato i seguenti lotti: il primo del valore di 54,6 milioni riguarda la regione Lazio, Piemonte e Valle d’Aosta. Gli altri, Liguria, Sicilia, Toscana per un valore di 62,6 milioni; Lombardia, Sardegna, province autonome di Bolzano e Trento per un valore di 60,4 milioni; Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Veneto per un valore di 55,9 milioni; Calabria, Emilia-Romagna, Marche per un valore di 55,7 milioni; Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia per un valore di 56,5 milioni.
La compagine dovrà realizzare nuove infrastrutture di rete e fornire alle aree del paese “a fallimento di mercato” servizi mobili con velocità di trasmissione di almeno 15 mb al secondo in down link, e trenta mb/s in uplink, con l’obbligo di fornire l’accesso all’ingrosso ai concorrenti.
Nelle altre gare del PNRR, a metà giugno, era stata aggiudicata l’altra gara per lo sviluppo del 5G e riservata al cosiddetto Backhauling, cioè al rilegamento in fibra ottica per circa 11 mila siti radiomobili in fibra ottica. La procedura in questa circostanza- che pesa dal punto di vista dell’entità che è di 725 milioni- si era chiusa a favore di Tim.
Il pacchetto di gare del PNRR coordinato, a livello di strategia, dal Ministero dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale sono gestite come procedura da Infratel, che ha già visto, in una prima fase, l’assegnazione di 14 lotti, di “Italia ad 1 Giga” progetto per collegare quasi 7 milioni di indirizzi civici con fibra ottica. È sistema di fixed wireless access, open fiber (8 lotti) e Tim- Fibercop (6 lotti per 3,93 miliardi).