La speranza di ogni cittadino è di vedere il proprio Paese sereno, in crescita e produttivo, per vivere nel benessere e poter prevedere un futuro sereno per i propri figli e nipoti. Ma la classe politica certamente non aiuta: la parte che ha governato per circa 10 / 12 anni, è ora all’opposizione, avendo lasciato dietro di sé problemi e negatività di ogni genere, auspicando una generalizzata perdita di memoria degli elettori.
Ora, il Governo attuale cosa può fare ? Servirebbero molti fondi: per le bollette energetiche, le infrastrutture, la povertà diffusa; ma gli oltre 2.700 miliardi di euro di debiti accumulati in decenni di mala gestione pesa come un macigno su qualsiasi iniziativa, mentre le autorità europee, più vicine ai partiti di opposizione, sono attente a “bacchettare” le nostre attuali linee politiche restringendo i margini di manovra dell’esecutivo.
E’ ovvio che la finanziaria attuale, che ha un importo di circa 32 miliardi di euro, è insufficiente, ma francamente non si poteva fare di più, in questo scenario. Indigna il comportamento dell’opposizione, che accetta perfino di affiancare i Paesi europei più critici verso l’Italia, pur di andare contro il Governo in carica; questa divisione che chiama in aiuto da oltre confine è un comportamento non giustificabile nella logica del dibattito politico, perché indebolisce comunque il nostro Paese (e quindi l’attrattività di investimenti, il turismo, le nostre aziende e i nostri prodotti) in una prospettiva a lungo termine, diventando quindi un danno strutturale.
La nomea di una nazione “pizza, mafia e mandolino” nasce dal disprezzo che in molti all’estero hanno per politici che non hanno il minimo rispetto per il proprio Paese, accettando di dileggiarlo fuori dai confini pur di (ri)conquistare il potere. Se essi stessi, pur di avere un vantaggio personale, preferiscono allearsi con Paesi a noi concorrenti su diversi dossier (dai migranti al caro energia, dalle produzioni alimentari agli investimenti in tecnologie avanzate), che stima possono avere i politici europei nei loro confronti ? E’ una riflessione su cui dovrebbero focalizzarsi le classi dirigenti che si affronteranno a breve per il congresso del PD, in modo che ne emerga un partito coeso ed in grado di attrarre l’elettorato nazionale, non di ricercare a tutti i costi (per il Paese) l’endorsement dei politici oltreconfine.