I temi della sostenibilità sono oggetto di frequente ricerca da parte degli utenti web italiani, come rilevato dai Trend di Google del 2022. Lo studio realizzato da Karma Metrix sui dati Google, intitolato “Sostenibilità: cosa cercano gli utenti su Google?” osserva che il cambiamento climatico è stato oggetto nel 2022 di circa 6 milioni di ricerche al mese, considerando le parole chiave più rappresentative. Alcune parole in particolare attraggono l’interesse degli utenti: “Inquinamento”, con oltre un milione di ricerche al mese, seguito da “cambiamento climatico”, con circa 450mila.
Alcuni dati evidenziano elementi di riflessione: ad esempio, le personalità attraggono più delle istituzioni. Infatti, l’attivista Greta Thunberg è più cercata (con oltre 60mila clic al mese) di eventi istituzionali come la cop26 e la cop27, che nell’insieme sommano solo 23mila ricerche. Analogamente, l’interesse per il marchio di auto Tesla raccoglie 246mila ricerche mensili, nove volte le 27mila ricerche di “auto elettriche”, 27mila ricerche.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu suscitano grande interesse: “agenda 2030” raccoglie 135mila ricerche mensili e gli obiettivi più interessanti per gli utenti l’obiettivo 13, lotta per il clima, e l’obiettivo 5, uguaglianza di genere, con 3.600 ricerche al mese ciascuna.
La sostenibilità digitale, come intera categoria, genera poco più di 5.000 ricerche al mese. Anche se sempre più crescente, l’attenzione non va ancora di pari passo con la sua rilevanza nell’impattare sull’ambiente. Basti pensare che secondo il Global Carbon Project, se internet fosse una nazione, sarebbe la quarta al mondo per emissioni di CO2.
“Gli Italiani si rivelano molto attenti e curiosi sui temi della sostenibilità e cambiamento climatico che vengono spesso associati a icone come Greta Tunberg o lo Tesla” – commenta Ale Agostini, ideatore di Karma Metrix. “Oltre ai macro temi, quest’anno emergono anche nuove ricerche relative al web come fonte di inquinamento: ad esempio i volumi di ricerca di digital transformation sono simili a inquinamento digitale.”