Old Economy e New Economy, il dilemma dei lavoratori

Nuove tecnologie ed economia tradizionale si fronteggiano da decenni nell’attrarre i migliori talenti in special modo tra ingegneri informatici.

Da quando Internet è diventato uno strumento a disposizione del grande pubblico, verso la fine dello scorso secolo, si sono alternate nel tempo fasi che hanno privilegiato l’una o l’altra delle grandi aree di sviluppo economico. Intorno al 2000 tutti guardavano con interesse alla new Economy, concetto coniato con l’esplosione delle dot-com, aziende basate sul web il cui valore aveva raggiunto vette inarrivabili per un’azienda tradizionale, fino a poi polverizzare la loro quotazione nell’arco di poche settimane.

Nel tempo il mercato si è equilibrato: le agende migliori, quelle che avevano i conti economici in ordine ed erano in grado di remunerare l’azionista, hanno via via aumentato il loro valore, mentre le idee imprenditoriali più deboli sono scomparse dal mercato, restituendo fiducia agli investitori e liberando risorse per progetti di sviluppo tecnologico realmente utili al futuro del mondo e dell’economia.

Ora si palesa all’orizzonte un altro momento di crisi che colpisce le aziende tecnologiche e si osserva che a beneficiarne sono le aziende dell’economia tradizionale, in particolare le banche: Wall Street contro la Silicon Valley, in una situazione in cui gli ingegneri licenziati da quest’ultima guardano a quanto offre il mercato di lavoro nel settore bancario presentando le loro candidature posto di lavoro nella tradizionale economia finanziaria.

Un fenomeno che assumerà dimensioni sempre più ampi se si guarda tagli del personale che in questi mesi hanno interessato le Big Tech: migliaia e migliaia di dipendenti, a volte perfino il 20% della forza lavoro (si veda il caso Snap, ovvero Snapchat), sono stati tagliati improvvisamente per effetto delle previsioni riguardo la  crisi economica all’orizzonte.

Perfino aziende tecnologiche la cui solidità sul mercato è indiscussa, quale è il caso di Oracle, hanno tagliato il personale. Mentre altre, come Google e Microsoft rinunciano a piani di assunzione e incremento di tecnici anche nei promettenti settori del cloud e del software di sicurezza.

Si prevede una recessione globale che porterà ha un crollo dei consumi, motivo per cui ne soffrono aziende come Spotfy e Netflix, ma anche aziende di e-commerce come Shopify, il cui andamento azionario è emblematico del nuovo scenario economico all’orizzonte (ed è la causa del recente licenziamento di oltre 1000 dipendenti pari al 10% del totale).

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