Mi pare inutile ogni giorno fare delle comunicazioni che potremmo definire “un bollettino di guerra” circa la costante crescita della disoccupazione giovanile. Il risultato che purtroppo si è ottenuto dopo questi pesanti annunci è una maggiore disaffezione verso le istituzioni che di conseguenza hanno indotto migliaia di giovani a non presentarsi nemmeno presso i centri dell’impiego per sperare in una probabile occupazione.
Le leggi per agevolare il lavoro devono mettere al centro la “detassazione” creando formule snelle che consentano ad un giovane ed una piccola e media impresa d’incontrarsi attraverso quella stretta di mano che assume così un significato decisamente importante in un momento di difficoltà del Paese. L’Italia, d’altronde, è stato per molti anni un riferimento per il mondo. È mai possibile che d’emblée è stata tirata giù la saracinesca interrompendo tutto quello che si è creato causando un black out che è causa della perdita di mercato, orizzonti e prospettive ? È stata forse la Cina che ci ha dato il colpo di grazia ? In realtà penso che abbia contribuito solo per alcuni prodotti mentre il problema resta degli italiani che non hanno risorse ed in uno stato di necessità acquistano il “NON made in italy”. Il richiamo, quindi, va al governo e al presidente Renzi che essendo un uomo di 40 anni dovrebbe capire più di tanti altri quale sia lo stato d’animo dei giovani e tentare di dare delle linee guida che aiutino ad uscire da questo buio pesto.