Elogio della concretezza

Negli ultimi tre anni il mondo occidentale è stato colpito da una grave pandemia e ha dovuto affrontare il dramma dell’invasione russa in Ucraina. Questi eventi hanno avuto importanti ripercussioni sia sociali (rallentamento dei rapporti sociali causa lockdown, fine della serenità postbellica che durava dal 1945) sia economici (costo dell’energia, inflazione, riduzione del potere d’acquisto, rialzo del costo del denaro).

L’insieme di questi eventi ha dato luogo ad una revisione dei singoli riguardo le proprie priorità, riflettendo sui principi fondamentali della vita, sul lavoro e sull’approccio verso le istanze delle componenti sociali più attive.

La conseguenza principale è stata la riscoperta della concretezza, ovvero la capacità di guardare alla realtà per quanto è, non per quanto si vorrebbe che fosse, senza finzioni o maschere e il desiderio di esprimere le proprie opinioni su qualsiasi tema, senza essere censurato da movimenti ideologici e liberticidi quali la “cancel culture”, il “politically correct”, il “woke”.

Ora, da più parti – e liberamente – si afferma che la globalizzazione (che doveva essere la soluzione ai problemi del mondo) ci ha reso dipendenti da regimi dittatoriali quali Russia e Cina, rispettivamente per energia e filiere produttive. Analogamente, si mettono in discussione le misure di garantismo giudiziario, di cui finora hanno beneficiato solo i criminali, non i cittadini che hanno assistito ad una imponente crescita di reati e violenza.

Ecco la motivazione per cui il libro del generale Vannacci ha avuto così tanto successo: perché per la prima volta sono state espresse con chiarezza le opinioni del cittadino comune, fin qui azzittite dalle diverse “dittature delle minoranze”, gruppi organizzati ideologicamente che decidono cosa è bene e cosa è male, per sé stessi e per gli altri, ovviamente senza alcuna base scientifica di supporto per le loro affermazioni.

Si sono riconosciuti nelle parole di Vannacci i genitori che non possono più definirsi “madre” e “padre” sui documenti scolastici dei figli, in quanto termini indicati addirittura come “discriminatori”; i lavoratori che non possono permettersi economicamente una nuova auto, da scegliersi tra le ibride oppure elettriche, e dovranno recarsi al lavoro utilizzando mezzi pubblici molto inefficienti, con aggravi di tempi e fatica. E questi sono solo alcuni esempi di un elenco sempre più ampio di limitazioni imposte ai cittadini senza motivazioni che ne giustifichino l’impatto sulla vita del singolo.

Questo libro ha aperto il vaso di Pandora della esasperazione diffusa, di chi ora si sente finalmente libero di esprimersi e di voler contrastare posizioni ideologiche confuse che vanno a sostituire azioni concrete. Una domanda di parole – ed azioni – chiare e comprensibili per affrontare i problemi reali.

In questo nuovo approccio alla vita l’esempio viene dal più alto livello della nostre istituzioni: il Presidente Mattarella, in alcuni recenti interventi pubblici ha cambiato nettamente il suo stile di comunicazione, diventando molto più chiaro e determinato, come nel colloquio con Steinmeier «Dobbiamo trovare un’intesa sulla proposta per regole condivise sul bilancio Ue. Sì a regole di bilancio rigorose, ma il rigore non sia ottuso e cieco, ma abbia come obiettivo la crescita, tenendo conto di fenomeni come il rallentamento dell’economia cinese e le conseguenze della guerra in Ucraina.» Oppure nella critica al Trattato di Dublino, sempre con Steinmaier: « Le regole di Dublino sono preistoria, era un altro mondo, non c’era una migrazione di massa, è come fare un salto in un’altra era storica. Sono una cosa fuori dalla realtà.»

Ed è con questo richiamo ala realtà e alla concretezza che noi di Sentieri digitali iniziamo il nuovo anno, con l’intenzione di informare sui cambiamenti in atto nei mercati e nell’evoluzione tecnologica, per contribuire alla diffusione della conoscenza per le imprese, i manager e gli studenti.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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