Flat tax, in italiano vuol dire tassa forfettaria, è un sistema fiscale proporzionale e non progressivo. Fu ideata per la prima volta nel 1956 dall’economista statunitense Milton Friedman. Tutte le imposte: IRPEF è l’imposta sul reddito delle persone fisiche. È una imposta diretta, personale, progressiva e generale. IRES è un’imposta sul reddito delle società, questa voce sull’argomento del diritto tributario è una imposta proporzionale e personale con l’aliquota attualmente pari al 24%. IVA è l’imposta sul valore aggiunto – imposta adottata in 68 paesi del mondo.
La flat tax, la riforma fiscale apparentemente semplificativa, ma da commenti giornalistici non sono tutti d’accordo, non a caso bisogna fare ricorso a studi professionali o ai CAF.
Sono anni che si prova a fare riformare il settore, ma è mai possibile che abbiamo nel nostro Paese persone “prive di capacità” di fare una proposta chiara e semplice. Molti forse pensano che non c’è nessuna voglia di provvedere. Vi sono in parlamento diverse proposte. L’attuale sistema prevede già un’aliquota minima al 23% e la tassazione effettiva diretta per questa fascia di reddito e quella successiva (27%) si attesta tra il 5,9% e il 15,13% per effetto delle varie detrazioni e deduzioni in vigore. Ora si prospetta di sostenere una aliquota unica per tutti al 23%, come propone Forza Italia, o al 25% come sostiene l’Istituto Bruno Leoni. Le tasse dovrebbero essere più eque, si paga molto ed ogni giorno il cittadino ne prende atto.
Manca un provvedimento serio e giusto e non si vede la luce in fondo al tunnel. Il ceto medio è disperato, la retribuzione, per chi ha la fortuna di averla, è costituita da delle tasse che sono pesanti ed il rapporto con il costo della vita non trova riscontro ed equilibrio.
Abbiamo la disoccupazione che diminuisce perchè nessuno vuol più iscriversi nelle liste della disoccupazione, la dispersione scolastica aumenta, i laureati diminuiscono, come fare per investire e poi puntare ad una crescita. Molta gente “anche politicizzata” parla dicendo che “tutto cresce”, “tutto va meglio”, “tutto cambia”. Notiamo che la comunicazione erogata e la comunicazione percepita è molto diversa. Papa Francesco ha detto tante cose ed è difficile metabolizzarle, l’ultima è di giovedì 29 giugno: “non dobbiamo essere cristiani da salotto”…