Il Presidente degli Stati Uniti d’America è reduce della visita in Medio Oriente, prima Riad in Arabia Saudita e poi Tel Aviv, Gerusalemme e Betlemme. La stampa ne ha parlato come uomo che desidera la pace nel mondo. L’enunciazione di una volontà di pace rimane enunciazione se detta in un paese dove regna la pace, in paesi discordanti diventa un atto di coraggio. I giornali hanno parlato di “Roma blindata”, “quartieri chiusi”, a dire il vero si girava discretamente bene rispetto ai giorni precedenti ed in particolare nel quartiere dove alloggiava il Presidente Trump. Ciò vuol dire che l’intelligence, le forze dell’ordine sanno fare il proprio mestiere. Non c’è cosa peggiore quando si ragiona con supposizioni ideologiche precostituite. La visita al Papà è sempre un evento molto importante specialmente quando uno rappresenta un Paese che ha dominato e domina il mondo come gli Stati Uniti d’America. Noi poveri provinciali contnuiamo a scrivere secondo gli umori cosìdetti “di pancia” da parte di taluni che probabilmente pensano di avere un ruolo ed ancora di più di contare in Italia e… “metterei un punto”. Come abbiamo già detto in questi incontri un ruolo preponderante ce l’ha la diplomazia che ha tra l’altro il compito di gestire, mettere a punto gli argomenti motivo dell’incontro e, vado oltre, con delle risposte già pronte tra le due parti. Una volta compresa in parte come si vive in diplomazia, tutto il resto rientra in un concetto fantasioso, tipico per molti italiani, di raccontare l’evento pur non avendolo visto o vissuto come attore principale e come anche portatore del verbo. Secondo Sentieri Digitali serve molto fair play, rubare con gli occhi e con intelligenza il meglio degli altri Paesi, portarlo ed applicarlo verso il nostro che ne ha bisogno, puntare a rafforzare sempre i rapporti internazionali, specialmente poer quanto riguarda il settore manifatturiero e quindi tutta la parte che riguarda l’esportazione dei nostri prodotti.
Nel mondo dei gesuiti si discute per la nomina del Papa nero, sento dire che talune volte ci sono stati idei contrasti ma una volta che è stato nominato si sono dimostrati tutti rispettosi. È un principio elementare ma molto profondo sul piano delle relazioni interpersonali, della comunicazione e dei rapporti internazionali. Un Paese come il nostro, indebitato fino al midollo, che si alza la mattina urlando e chiedendo diritti a destra e a manca, a partire dall’Europa, dovrebbe invece riflettere con la speranza di ridurre il debito, di non essere sempre tra il penultimo e l’ultimo posto a livello internazionale, a partire dal campo digitale, dall’innovazione tecnologica e dalle ritrovate importanti, ultima arrivata, l’industria 4.0. Quanti cittadini del nosto Paese hanno compreso che su industria 4.0 non c’è un euro? Quanti sanno che vi sono solo ed esclusivamente dei benefici fiscali ed anche qui stiamo attenti altrimenti come al solito l’Europa ci bacchetta e niente meno ci vorrebbe far pagare l’Imu sulla prima casa. Ma noi siamo superiori, l’Europa parla e noi rispondiamo “chi se ne frega”!
