Accenture ha recentemente annunciato un investimento di tre miliardi di dollari, suddiviso in un triennio, nell’ambito della analisi dei dati e della intelligenza artificiale, raddoppiando il numero di dipendenti propri che lavorano con tali tecnologie. La società, che fornisce consulenza e assiste numerosi clienti su progetti di intelligenza artificiale generativa, ha affermato che – a regime . Disporrà di 80.000 persone che lavoreranno sull’intelligenza artificiale, reclutate mediante assunzioni dirette, formazione interna e acquisizioni di altre aziende della IA.
L’investimento di Accenture nell’intelligenza artificiale segue i licenziamenti di marzo, quando ha deciso di licenziare circa 19.000 posti di lavoro a fronte di una recessione causata dall’elevata inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse. In realtà, tali licenziamenti erano motivati dalla necessità di orientare l’azienda verso business più promettenti, abbandonando le aree di consulenza più tradizionali e con minori margini di guadagno.
La strategia di Accenture dovrebbe rassicurare coloro che temono che l’IA sia uno sviluppo della scienza che riduce i posti di lavoro: già il confronto entrate / uscite (19mila licenziamenti a fronte di 80 mila nuovi posti di lavoro) esprime come lo sviluppo della tecnologia significa non solo progresso della società tutta (che beneficia di migliori prodotti / servizi), ma anche crescita occupazionale, che tuttavia propone ruoli maggiormente evoluti e con maggiori competenze.
Ora Accenture ha individuato 19 settori aziendali che possono beneficiare della intelligenza artificiale generativa, e ha finalizzato il proprio investimento nello sviluppo di un’offerta basata sull’IA da proporre alle aziende clienti. E’ la prova del profondo mutamento che il mondo del lavoro subirà a causa degli sviluppi della IA, al punto che l’attività aziendale ne risulterà “rimodellata” e trasformata in modi che erano finora inimmaginabili, rendendo centrale l’IA in ogni processo d’impresa.