Evoluzione del lavoro ed IA

Il World Economic Forum con il suo rapporto sul futuro del lavoro ha indicato i lavori per i quali si prevede la più rapida crescita nei prossimi cinque anni, a causa degli sviluppi dell’ l’intelligenza artificiale: sono gli specialisti di intelligenza artificiale e machine learning,  seguiti da specialisti della sostenibilità, analisti di business intelligence e analisti della sicurezza delle informazioni.

Per quanto concerne i lavori che avranno il più rapido e corposo declino, si tratta delle posizioni impiegatizie, in cui si svolge un lavoro strutturato, ripetitivo e quindi automatizzabile senza perdita di efficienza: quindi ci si attende una forte riduzione nelle banche e nei settori amministrativi delle aziende. Inoltre, sono a rischio di essere sostituti dalla IA le attività di addetti ai servizi postali, cassieri e addetti all’inserimento dati.

Il rapporto del WEF si basa sui dati del sondaggio che coprono le aspettative per i prossimi cinque anni di alcuni dei maggiori datori di lavoro del mondo. Nel sondaggio sono state coinvolte 803 aziende che impiegano collettivamente più di 11,3 milioni di lavoratori, in 27 industrie e 45 economie di tutte le regioni del mondo.

La ricerca descrive in dettaglio come i datori di lavoro prevedono la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro e la demolizione di 83 milioni, il che si traduce in una diminuzione del 2% dell’occupazione attuale o di 14 milioni di posti di lavoro. Il rapporto attribuisce questa diminuzione a sfide economiche tra cui l’elevata inflazione, una crescita economica più lenta e carenze di approvvigionamento.

In termini di perdite di posti di lavoro più elevate in assoluto, gli addetti all’inserimento dati se la passano peggio, con una prevista perdita di 8 milioni di posti di lavoro entro cinque anni, seguiti da segretari amministrativi ed esecutivi e impiegati contabili, contabili e di pattuglia. Queste tre occupazioni insieme rappresentano oltre la metà della distruzione totale di posti di lavoro prevista, osserva il rapporto Future of Jobs 2023.

L’avanzamento dell’adozione della tecnologia e la crescente digitalizzazione causeranno molte delle previste perdite di posti di lavoro. L’online banking ha portato sempre più alla chiusura delle filiali bancarie e gli sportelli bancari caleranno del 40% nei prossimi cinque anni. L’automazione, la tecnologia dei sensori e i servizi online stanno anche riducendo la necessità di impiegati dei servizi postali, cassieri, addetti alle biglietterie e addetti all’inserimento dati, occupazioni che dovrebbero diminuire di oltre un terzo.

Nella sua prefazione al rapporto,  Saadia Zahidi, l’amministratore delegato dell World Economic Forum ha affermato “Nel 2023, le trasformazioni del mercato del lavoro guidate da scoperte tecnologiche, come il raggiungimento della maggiore età dell’intelligenza artificiale generativa (AI), saranno aggravate da sconvolgimenti economici e geopolitici e crescenti pressioni sociali e ambientali”.

Il documento sarà molto utile per costruire un’agenda multilaterale per preparare meglio lavoratori, imprese, governi, educatori e società civile al futuro, mettendoli in condizione di governare le future transizioni sociali, ambientali e tecnologiche.

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