L’industria dell’energia sta attraversando una grande trasformazione con la decentralizzazione della produzione energetica e l’emergere di nuovi business model. In questo contesto, l’open innovation, un concetto coniato dal Prof. Henry Chesbrough dell’Università di Berkeley, può avere un grande impatto nelle economie globali e una rapida crescita con il coinvolgimento delle teorie accademiche e la messa in opera di pratiche comuni con l’industria.
Oggi diverse grandi imprese hanno dipartimenti dedicati all’open innovation, pianificando e operando nella ricerca di innovazioni e nuovi modelli di business fuori dai confini della propria azienda, guardando a collaborazioni con startup, poli accademici e di ricerca con l’intento di portare nuova linfa alle proprie linee di produzione e di business.
Dalla definizione che da il Prof. Chesbrough potremmo dire che l’open innovation riguarda l’utilizzo intenzionale in ingresso e in uscita dei flussi di conoscenza per accelerare l’innovazione dell’azienda e rispettivamente espandere i propri mercati mediante l’uso di questa innovazione all’esterno. L’open innovation presuppone, dunque, che un’impresa possa e debba utilizzare le idee provenienti dall’esterno allo stesso modo di quelle interne, contaminando i percorsi interni ed esterni al mercato col fine di progredire con le proprie competenze tecnologiche.
Questa filosofia richiede una specifica cultura d’impresa fatta di condivisione e di accettazione del “rischio possibile” (lo stesso Chesbrough parla di “allowing failure”). Queste componenti vanno messe al centro dei valori aziendali, perchè l’insuccesso come sostengono gran parte dei leader del futuro va considerato come parte integrante del processo di innovazione.
L’open innovation nel settore energy può essere dirompente. Si richiede però un ecosistema fatto di collaborazione fra startup e grandi corporate lato energia, solo andando in questa direzione, l’industria sarà in grado di tenere il passo con la grande trasformazione sul fronte energetico. Lo stesso Henry Chesbrough, in una recente intervista si è fatto portavoce di questo concetto. Un clima di fiducia in questo ecosistema innovativo, dove venga promossa questa collaborazione, è la chiave per il futuro del sistema energetico.