Chi paga il traffico sul web ?

Nei prossimi giorni inizierà a Strasburgo una consultazione sull’opportunità che Big Tech debba sostenere alcuni costi della rete di telecomunicazioni, come ha dichiarato  il capo dell’industria europea Thierry Breton. I fornitori di telecomunicazioni dell’UE, tra cui Deutsche Telekom, Orange, Telefonica  e Telecom Italia da anni cercano di  far contribuire economicamente le Big Tech ai costi infrastrutturali per il 5G e la banda larga.

La loro richiesta è stata presa in carico da nove legislatori del Parlamento europeo, che hanno scritto una lettera alla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, a Breton e alla responsabile digitale dell’UE Margrethe Vestager, esortandoli a garantire che le aziende che generano il maggior traffico sull’infrastruttura di rete contribuiscano in modo equo e proporzionato a i costi. Più precisamente, hanno dichiarato i legislatori,  “Questo contributo più equo non dovrebbe essere discriminatorio nei confronti di specifiche aziende, ma riflettere il ruolo e l’impatto di coloro che generano la maggior parte del traffico nella rete”.

La richiesta nasce dall’osservazione da parte di ETNO, la lobby europea per gli operatori di telecomunicazioni, che più della metà del traffico Internet di dati proviene da sei maggiori fornitori di contenuti: Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp), Amazon (E-commerce, servizi Cloud, Prime Video, etc), Netflix, Apple, Microsoft e Google di Alphabet.

Queste aziende hanno finora sostenuto che l’introduzione di qualsiasi nuovo contributo finanziario metterebbe in discussione la “neutralità della rete”, ovvero il principio secondo cui i fornitori di servizi Internet dovrebbero consentire l’accesso a tutti i contenuti e le applicazioni indipendentemente dalla loro fonte, in modo che tutti gli utenti ricevano lo stesso trattamento.

I provider di Internet, da parte loro, hanno affermato che queste società hanno interessi contrastanti fornendo servizi competitivi come servizi vocali e TV e sfruttando la loro rete, agendo come free rider.

Breton ha affermato che questo particolare problema, o la cosiddetta “quota equa” potenziale delle società tecnologiche statunitensi nel finanziamento delle telecomunicazioni europee e dell’infrastruttura Internet, farà parte di un’ampia consultazione che comporterà il metaverso – gli ambienti del mondo virtuale condiviso che le persone possono accedere tramite Internet.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share